Passione running al Vomero
Itinerari pianeggianti nell’isola pedonale
Gabriel Marcel, nell’opera Homo Viator, affermava “Esistere significa essere in cammino”. Il movimento, prima che fenomeno sociale, appartiene alla geografia dell’anima. Oggi tale necessità, adeguandosi ai tempi, diventa “essere in corsa”. È, infatti, sempre più numerosa la “tribù” di podisti che popola le città, marciando silenziosa su binari paralleli a pedoni e automobilisti. Fluorescenti e sudati, sono divenuti elemento costitutivo del paesaggio urbano. Ma cosa li muove a svegliarsi all’alba, affrontare pioggia e vento per completare i propri allenamenti? È cambiato l’approccio all’attività fisica, prima confinata in palestre e centri sportivi, e adesso svolta all’aperto. Si pensi alle discipline orientali come lo yoga, ora praticate sui prati di ville comunali, o al parkour, sempre più in voga tra i giovani, che utilizza per l’allenamento salti su panchine e muretti.
A differenza di queste attività, però, il running ha una marcia in più, a partire dalla semplicità di praticarlo: occorre solo un buon paio di scarpette, da scegliere presso negozi specializzati dove provarle su appositi tapis roulant, dopo aver eseguito (per i più pignoli) un esame baropodometrico. In città, l’ambito elettivo è il lungomare, grazie al suo andamento piatto. Tuttavia, i percorsi ondulati del Vomero sono affascinanti per chi chiede di più alle proprie capacità aerobiche e muscolari. Gli itinerari vanno dall’isola pedonale (via Luca Giordano, Giardinetti di via Ruoppolo, Via Scarlatti), a quelli con dislivelli (Floridiana, via Aniello Falcone, San Martino). Ci sono, infine, i più coraggiosi, che stanno preparando competizioni di alta montagna come trail, km verticali, o “Spartan Race”, che affrontano coraggiosamente le scalinate del Vomero (si pensi alla Pedamentina), d’un fiato, di corsa e in salita. Il tutto, circondati da panorami incantevoli sul Golfo. Ne sa qualcosa l’associazione “Arte Running”, con sede al Vomero. Il presidente Mario Della Paolera, osserva “siamo in questa vita per prenderne il bello, e ciò vale anche per la corsa”. L’attività motoria non è solo elisir di lunga vita (noti gli effetti benefici sul sistema cardiocircolatorio), ma stimola la produzione di endorfine e amplifica le percezioni dello spirito. Ciò accade sia quando si è immersi nella natura, sia quando si corre, (producendo “l’estasi del runner”), sia di fronte a un’opera d’arte, (restando vittime della “Sindrome di Stendhal”). La verde Collina del Vomero, coi suoi musei e monumenti, permette di coniugare alla perfezione queste tre emozioni. Come si vede, il Running non è solo movimento, ma vera filosofia di vita che spinge ad abbandonare i classici cliché, per aprirsi ad una dimensione della vita meno statica e contemplativa.
Marcello Ricciardi
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