I vigili urbani del Vomero salvano un neonato Rom
di Alessandro Migliaccio
“Rom con neonato in braccio, i vigili urbani lo salvano e lo affidano ad una casa famiglia”
Un neonato in braccio, una bimba di 5 anni tenuta per mano e la “fatale” voglia di prendere un caffé al bar. Così è iniziata la disavventura di una trentenne rom, il 23 luglio scorso in piazza Vanvitelli. La donna, infatti, si è recata al bar mandando avanti la bambina per chiedere un caffe’ ma, in un momento di distrazione, la donna si è rovesciata il caffé bollente addosso. Il neonato che portava in braccio – venti giorni di vita – è stato bagnato dal caffé caldo e la sua pelle si è subito arrossata. La scena non è sfuggita ai clienti, alla signora Rita del chioschetto di fiori di piazza Vanvitelli e ad un vigile urbano presente sul posto. Così, gli agenti della Polizia Municipale intervenuti nel giro di pochi minuti, hanno bloccato la donna e contattato il 118 per far soccorrere il neonato. La situazione, però, è diventata più grave quando un vigile urbano si è accorto che il neonato era diventato cianotico e quasi non respirava più. La rom ha iniziato a piangere ed ha provato a ribellarsi. Tutto inutile: la salvezza del bambino è stata la fermezza degli infermieri intervenuti con l’ambulanza e degli agenti della Municipale che hanno accompagnato la donna coi due figli al Santobono e poi hanno effettuato gli accertamenti del caso per valutare la possibilità di sottrarre il bambino alla donna. Al termine delle verifiche, infatti, il neonato è stato affidato ad una casa famiglia.
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