Il Vomero di inizio ’900? Un solo locale
Forse non tutti sanno che all’inizio del secolo scorso a Piazzetta Arenella c’era un’antica trattoria che ha fatto la storia e la fortuna del Vomero. Si tratta de “Il Pignatiello”, una taverna locale ricavata da un’ antica cantina, la quale ha sfamato i villeggianti della collina (si, il Vomero era un semplice villaggio all’inizio del ‘900) e le lavandaie delle ricche signore napoletane. Affacciava con un ampio pergolato sull’attuale Piazza Muzii, con ingresso da Via Mazzoccolo, proprio sopra quella che oggi è la farmacia De Tommasis. Stava lì dalla fine del Seicento o inizio Settecento. Ai primi del Novecento venne acquistata da Luigi De Vita e, proprio in quello che oggi è un deposito, c’era l’ingresso della locanda. Il proprietario aveva fatto fortuna inventando un vero e proprio servizio di take away, ovvero i “pignatielli”, dei contenitori di terracotta della capacità di un quarto, pieni di fagioli già cotti, a un ottimo prezzo, da restituire poi vuoti. Le clienti più affezionate erano le lavandaie delle dotte signore della Napoli bene, che la mattina scendevano in città per raccogliere i panni da lavare, e al ritorno, all’ora di pranzo, nel risalire, trovavano provvidenziale l’acquisto dei pignatielli, cioè di “precotti” . Ma “Il Pignatiello” era anche un luogo di incontro per gli abitanti dei Camaldoli e di Cangiani, i quali scendevano fino all’Arenella proprio per passare del tempo all’interno dell’unica trattoria che c’era nelle vicinanze. La trattoria chiaramente offriva cibi freschi, frutta, verdura, pollame, e pesci vivi che conservava all’interno di una vasca. Un altro piatto forte infatti era proprio il baccalà fritto. Le pareti delle sale erano fittamente affrescate con scene bucoliche, mentre nell’antisala si notava un ritratto del proprietario. Gli anziani del luogo ricordano i camerieri vestiti alla meno peggio, con giacche diverse una dall’altra e pantaloni bucati. All’epoca in quella zona c’era la Chiesa di Santa Maria del Soccorso, una salumeria/panificio di nome Orabona al posto dell’attuale pub, e poi, appunto, la nostra trattoria. Quando chiuse,al suo posto, pare abbia avuto vita breve una sala da biliardo, e la famiglia De Vita, chiamati da tutti “i Pignatiello”, si trasferì nelle vicinanze e dovette abbandonare la propria dimora situata sopra il ristorante. Oggi è possibile notare solo la grande terrazza che è sopravvissuta nel tempo.
Francesco Li Volti
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