San Gennaro Day
di Manuela Ragucci
Domenica 21 settembre si terrà la seconda edizone del “San Gennaro Day”. L’evento, organizzato dall’associazione Jesce Sole e dal comune di Napoli, si terrà sul sagrato del Duomo dove sarà allestito un palco per l’occasione. Il direttore artistico Gianni Simioli racconta ai lettori di Vomero Magazine le novità di questo appuntamento.
Il ritorno della festa di san Gennaro è alla sua seconda edizione. Cosa bolle in pentola ?
Entusiasmo. Passione. La voglia di fare, concretamente, qualcosa per la tua città. Anche quest’anno low-budget e parecchie difficoltà pratiche ma, come per la prima trionfale edizione, prende il sopravvento quella vocina di dentro che ti ripete: basta lamentarsi e fare il gioco di chi vuole vederci tristi e infelici. Fino a prova contraria San Gennaro non ci ha mai chiesto nulla e un pò come noi a fare il miracolo ci prova sempre! Lui quello “fondamentale” per chi ci crede o meno, noi quello di riuscire a restare napoletani perbene.
Lo scorso anno avevi promesso una festa col botto andando oltre le aspettative di tutti. Hai mantenuto le promesse. Te lo aspettavi un successo cosi?
Faccio questo lavoro da tanto e sempre mi sono affidato e fidato solo della gente. Lo so fin troppo bene che se sono ancora qui a fare “Gianni Simioli” lo devo solo a chi mi segue alla radio, in tv, sui giornali, in discoteca o a teatro. Io non lavoro per quella o questa “casta”. Non ho come sponsor gli intellettuali o i politici e non frequento i salotti del potere dove a decidere chi sia degno di una manifestazione sono gli amici degli amici degli amici. Forse mi sono perso, chiedo scusa. La domanda era se mi aspettavo il grandissimo successo della prima edizione? Certo che si. E i motivi li ho appena spiegati. Io lavoro per la gente: sono stato più chiaro? Ed è per loro che “frullo” tutto insieme ciò che è alto con ciò che (sembra) basso. Se vuoi fare cultura veramente devi saper rendere semplice il difficile e non viceversa. Altrimenti rischi di parlare ai soliti quattro gatti o, peggio ancora, di “autocelebrarti addosso”. E qui ho citato Woody Allen, lo confesso…
Unire la tradizione con la modernità,la cultura popolare con artisti emergenti,è questa la formula di una festa popolare che guarda alla Napoli del futuro?
Lo dico sempre: Napoli è tutto questo messo insieme. Guai a sostenere che la città degli scrittori sia più rappresentativa di quella dei rappers, dei cineasti o dei cabarettisti… Napoli rischia di non avere un futuro per colpa di chi per convenienza (non solo ideologica ma anche economica) si ostina a “spingere” solo un’univoca faccia.
Sei riuscito a far salire sullo stesso palco Clementino e Liliana De Curtis, Sal Da Vinci e gli ideatori del lungometraggio “l’ arte della felicità” che sta ottenendo riconoscimenti in tutta Europa. Puoi farci qualche nome di chi riceverà il premio “san Gennaro day”??
Nomi? Mi farebbe veramente piacere poterli rivelare al vostro giornale che seguo e mi segue. Ma questa mia adorata Napoli è anche la città dei tradimenti, delle ripicche, dell’invidia. Con questo voglio dire che fino a qualche giorno prima non me la sentirò di rilasciare anticipazioni. Quello che invece posso dirvi è che con grande orgoglio consegneremo un “San Gennaro Day” alla carruera a Leopoldo Mastelloni per i 50 anni di spettacolo appena compiuti e festeggiati alla grande a Milano ma non qui nella sua terra…
Al di là della fortissima devozione per il santo da cui parte tutta la festa, la kermesse ha coinvolto un pubblico variegato in cui si sono inseriti tanti turisti. Un evento del genere puo diventare anche attrattore turistico e appuntamento fisso che possa far conoscere la cultura partenopea anche a chi non è nato all ombra del Vesuvio??
Lo scorso anno, era il 21 settembre 2013, scesi dal palco subito dopo aver chiuso ufficialmente la 3 giorni di festeggiamenti proprio con la prima edizione del San Gennaro Day. Oltre a centinaia di napoletani che con le loro manifestazioni di affetto e gratitudine mi fecero commuovere, mi avvicinarono due ragazzi francesi che erano in città per vacanza: Monsieur Simiolì, merci beaucoup e San Gennaro fa una festa inoubliable! No, non era una parolaccia ma “indimenticabile” in francese… Ho detto tutto?
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