“Tenimmoce accussì”
Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
“Tenimmoce accussì perchè se ce tenimme accussì siamo una forza” sono le parole di inizio della manifestazione organizzata dalla V Municipalità, assessore e consigliere in collaborazione con le associazioni del territorio e che operano prevalentemente sul territorio in favore delle donne. Presentatrice della manifestazione Linda Airoldi, soprano del Teatro di S. Carlo. Il percorso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne al Vomero era già stato tracciato l’anno scorso, quando in Galleria Vanvitelli fu presentato per la prima volta un piccolo Tipì, una tenda indiana, costruito con quadrati di filo e lana fatti ai ferri o all’uncinetto. Il Tipì, simbolo di accoglienza e protezione, un riparo fatto dalle donne e simbolicamente indirizzato alle loro compagne più bisognose che subiscono quotidiana violenza. Quest’anno il Tipì è cresciuto, frutto di un lavoro concertato e collaborativo delle donne per le donne. Donne che non si dimenticano e abbandonano le altre donne. La manifestazione di quest’anno si è tenuta in Galleria Vanvitelli ed è risultata ricca di contenuti dalla poesia al teatro, dalla musica alla pittura. La struttura della tenda è stata realizzata dalle donne della Società umanitaria insieme alla signora Rita Amoroso del Comitato Cittadini Rione Alto e al prof. Teodoro. Quest’anno alcuni quadrati di filo sono stati realizzati anche a telaio. L’opera come si vede dalla foto è davvero bella e nelle sue dimensioni reali posta all’interno della Galleria Vanvitelli, quest’anno ha carpito l’attenzione dei passanti e partecipanti all’evento. Abbiamo assistito ad una manifestazione dai contenuti corposi e arricchiti dalle esperienze personali delle partecipanti come quello del testo autobiografico letto dalla scrittrice ungherese Agi Berta oppure dalle parole della pastora Thesie Muller autrice di una lettera dedicata ai migranti. “Amarsi è perdonarsi” poi è stato il tema rappresentato dall’associazione Primavera arte attraverso spettacoli di danza ed esibizioni di canto. I piattini delle associazioni Asklepios Uè Cap appesi in Galleria ci hanno ricordato il volto di quelle donne che sono morte subendo violenza. Durante la manifestazione Elvia Raia dell”associazione 23 ha consegnato gli attestati di partecipazione al corso di cargiver mentre Aurora Giglio dell’associazione Musicapodimonte ha presentato il progetto “SLAcciamoci 2” raccogliendo le iscrizioni al secondo corso di Caregiver per pazienti affetti da SLA che si terrà in V Municipalità. I canti del coro di Massabielle, la rappresentazione del gruppo Qui ed ora particolarmente toccante, che fa parlare le donne che hanno subito la morte violenta dall’aldi là, la pizzica salentina di Valentina Cotini e la performance teatrale di Rossana Campobasso dell’Humaniter e la rappresentazione del dialogo tra la Cortellesi e Santamaria di Adriana Gambardella hanno messo a nudo le dinamiche a volta perverse del rapporto uomo-donna. Hanno presentato le loro attività: l’Aido Associazione italiana donatori di organi, il Centro Agape e l’associazione Vita – CAV Centro Aiuto Vita Napoli 3 Associazione Vita Livia Langella, Antonio Bertè e Clelia Como. L’attrice Annalisa De Vivo ha presentato un monologo interiore…Mia figlia è Benedetta e un breve sketch “La mia pelosetta”. Tante le attività quindi per una manifestazione che si riconferma un punto di coesione e collaborazione tra istituzioni e associazioni in favore delle donne.
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