Addio a Pasquale Squitieri, il regista “scomodo”
Lo scorso 18 febbraio si è spento a Roma per complicazioni respiratorie Pasquale Squitieri all’età di 78 anni. Il regista, sceneggiatore e politico nacque a Napoli il 27 novembre 1938. Fu un personaggio “scomodo” e frequentemente ripreso dalla stampa negli anni settanta e ottanta, non solo per il suo cinema e per le sue prese di posizione, ma anche per la sua lunga storia d’amore con l’attrice Claudia Cardinale, spesso interprete delle sue pellicole. Laureato in Giurisprudenza, negli anni sessanta lavorò come impiegato al Banco di Napoli. Debuttò nel cinema come regista e sceneggiatore con “Io e Dio” (1969), prodotto da Vittorio De Sica e, sulla falsariga di registi come Sergio Leone si dedicò brevemente al genere spaghetti western, in un’ottica “di sinistra”, con “Django sfida Sartana” (1970) e “La vendetta è un piatto che si serve freddo” (1971), entrambi da lui firmati con lo pseudonimo William Redford. Poi passò a temi sociali: i film “L’ambizioso” (1975), “Il prefetto di ferro” (1977) e “Corleone” (1978) riguardano i contatti tra mafia e politica; “Viaggia, ragazza, viaggia, hai la musica nelle vene” (1974) e “Atto di dolore” (1990) hanno come tema principale la droga; “Gli invisibili” (1988) il terrorismo; “L’avvocato de Gregorio” (2003) le cosiddette “morti bianche”; “Razza selvaggia” (1980) e “Il colore dell’odio” (1990) affrontano l’argomento dell’immigrazione. Negli anni la sua attività politica si spostò a destra e nel 1994 fu candidato ed eletto senatore nelle liste di Alleanza Nazionale. Il 9 luglio 2015, però, gli fu revocato il vitalizio, insieme ad altri nove ex deputati e otto ex senatori. Squitieri era noto soprattutto per i suoi film storico-politici, alcuni dei quali sollevarono non poche critiche. Tra questi, “I guappi” (1973), “Claretta” (1984) e “Li chiamarono… briganti!” (1999), pellicola sul brigantaggio postunitario che narra la storia del suo maggior rappresentante Carmine Crocco. Quest’ultima è probabilmente la sua opera più discussa, tanto da essere immediatamente ritirata dalle sale cinematografiche in circostanze mai chiarite: secondo alcuni per l’insuccesso al botteghino, per altri perché boicottata e tacciata di revisionismo. Il suo nome è stato strettamente legato a quello dell’attrice Claudia Cardinale, la compagna con cui trascorse quasi trent’anni di vita insieme e dalla quale ebbe anche una figlia di nome Claudia. Per lei lasciò la prima moglie Silvana Filotico, da cui ebbe tre figli: Paola, Vittoria e Mario. Nel 2003, invece, dopo la fine della relazione con la Cardinale, si legò sentimentalmente all’attrice e cantante Ottavia Fusco, che sposò nel dicembre 2013. Dopo la morte e dopo i funerali in piazza del Popolo a Roma, la famiglia di Pasquale Squitieri ha reso noto che la salma avrebbe fatto “ritorno” in città, nella sua Napoli. Dopo la benedizione nella parrocchia di Santa Maria ai Vergini, al rione Sanità, la stessa dove fu battezzato, il regista napoletano è stato portato al cimitero di Poggioreale, dove è stato sepolto nella cappella di famiglia dell’Arciconfraternita di San Giuseppe dei Nudi.
Claudia Buonfanti
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