“Faccio ridere per beneficenza” la missione di Cesiano
Ciao,Roberto, attore o dottore?
“Bella domanda …. diciamo chirurgo ed odontoiatra per professione ed attore per vocazione”.
Parlaci delle aspirazioni, le motivazioni che ti hanno portato a questo punto
“Tutto nacque negli anni settanta, un amico sacerdote barnabita, padre Efremo la Monica, regista di una compagnia teatrale amatoriale mi introdusse nel meraviglioso mondo della recitazione, e da allora non mi sono fermato più. Lo scopo principale è la beneficenza che faccio con la compagnia teatrale ”Gli artisti distratti” per la Onlus di Carmine Gallo,che collabora con l’ospedale Pausillipon, beneficenza che facciamo senza passaggi di mano, quindi al netto delle spese, il ricavato va tutto alla Onlus. Tutto documentato e pubblicizzato con i social. Il bello è che non ho ancora capito se la gente viene perché si diverte o si “sacrifica”per fare beneficenza”.
Riuscite a riempire il teatro?
“Per questo prendiamo sempre il Sannazaro, un bel teatro dal grande passato e con non molti posti. Comunque il sold out è assicurato in pochi giorni, tanto che spesso dobbiamo aggiungere sedie in platea”.
Oramai personaggio pubblico, conosciutissimo al Vomero, cosa ci riservi per il futuro?
“Futuro, una bella parola…
Devi sapere che giusto un anno fa mi fu diagnosticato un carcinoma al polmone con metastasi… prospettive di vita… non ne parliamo, il guaio è che essendo un chirurgo non potevo ingannarmi, avrei lottato, ma non mi illudevo sui risultati.
Nonostante tanti amici e parenti mi mostrassero affetto e solidarietà offrendosi per qualunque esigenza, mi ritrovai comunque solo nel prendere decisione del mio destino!”.
Affrontare subito le cure o approfondire con un nuovo consulto all’Istituto Europeo Oncologico di Veronesi a Milano?
“Nella mia vita ho fatto sempre del bene, ho portato per anni aiuto come medico presso le missioni salesiane in Ecuador e in Bosnia, e come medico non ho mai preposto i miei interessi a quelli dei miei pazienti, anche il mio hobby, chiamiamolo così, mi è sempre servito per fare beneficenza…perché questo “regalo”? È stato un periodo tremendo, inutile dirlo, passavo il tempo a pensare come sistemare le cose che avrei dovuto lasciare, agli affetti, alle persone care… sì, forse il rimpianto di lasciare questa vita erano proprio loro: le persone a cui voglio più bene. Saranno state le preghiere, la mia volontà di vivere, certo è che sono ancora qua. A Milano ripetuti tutti gli accertamenti, la diagnosi è stata ridimensionata. Oggi sono sotto controllo, a settembre nuove biopsie e nuove preghiere… I miei progetti futuri? Donare un sorriso a chi soffre, essere di aiuto a chi ne ha bisogno, donare il mio tempo a chi tempo ne ha poco. Quando alla fine dello spettacolo vedo e sento l’applauso del pubblico entusiasta e contento, chiudo gli occhi, godo dell’attimo e prego Dio di concedermi ancora tempo per continuare ad aiutare chi ne ha bisogno!”
Salvatore Grasso
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