Misure in favore delle donne
Gli incentivi spesso non bastano per far funzionare le imprese femminili sul lungo termine: quando finisce il supporto economico, le aziende rosa faticano ad andare avanti come dimostrano dati della Camera di Commercio. La situazione più preoccupante riguarda le aziende agricole, il settore manifatturiero e la ristorazione.
Per correre ai ripari a tali problematiche il Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha promosso, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, il Protocollo d’intesa per lo sviluppo e la crescita dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego femminili con copertura fino ad un massimo dell’80% del finanziamento richiesto. t Possono accedere: – le micro, piccole e medie imprese (PMI), iscritte al Registro delle imprese, : – società cooperative e società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne; – società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne; – imprese individuali gestite da donne; – le professioniste iscritte agli ordini professionali. C’è però un altro fronte da considerare: a far inciampare le donne che decidono di aprire bottega, non è solo l’impreparazione sui temi finanziari, ma anche la mancanza di informazioni da parte del sistema economico /bancario.
Con questo bando si è cercato di sopperire alla mancanza di un programma di welfare a sostegno delle donne, sembrerà banale, ma è un aspetto ancora fondamentale, perché non permette alle donne di giocare la loro partita in condizioni di parità: avere una famiglia sulle spalle è un lavoro in più, che limita il tempo da dedicare all’azienda. Sempre più economisti dicono che una maggiore occupazione delle donne avrebbe ripercussioni positive sul Pil.
Molte delle realtà che stanno fallendo sono nate sull’onda della crisi e dell’inoccupazione, che ha spinto a giocarsi il tutto per tutto e inventarsi un’attività. E in tanti casi sono state proprio le donne di famiglia ad aprire partita iva e mettersi in gioco sostenute, almeno in fase iniziale, dagli incentivi per l’imprenditoria femminile.
Per arrivare a dati migliori, bisogna soprattutto evitare gli errori del passato, consigliando e formando le imprenditrici, perché siano davvero pronte al momento di lanciarsi sul mercato.
Quindi in conclusione: “SE NON RISCHI NIENTE, RISCHI DI PIU’ “ERICA JONG
Per chi fosse interessata si può andare sul sito: www.imprenditricioggi.governo.it
di Mariagrazia Vitelli commercialista
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