Ricordando Giancarlo Siani
Napoli celebra il giornalista vittima della camorra
Memoria ed impegno. Il cambio di intestazione delle ‘rampe della Cerra’ in ‘Rampe Giancarlo Siani’, è stato determinato proprio dall’esigenza di “non dimenticare”, di creare un luogo della commemorazione per il giornalista vomerese, ucciso a soli ventisei anni, dalla camorra.
Rampe che, però, come segnalato da molti residenti nella zona, all’indomani di ogni celebrazione ufficiale, già versano in uno stato di evidente abbandono.
Per anni, infatti, il 23 settembre, giorno dell’uccisione del giovane giornalista del Mattino, le istituzioni territoriali e gli studenti hanno affollato ed animato le ‘rampe Siani’, invitati dalle associazioni ‘Pol.i.s’ e ‘Libera’. A differenza dalle passate edizioni, questa volta, l’incontro con le scuole si è svolto presso il murales di via Romaniello, inaugurato lo scorso
anno e sul quale, nella cerimonia del 22 settembre, le istituzioni hanno provveduto ad apporre una targa con QR code, alla presenza di alunni del Liceo ‘Adolfo Pansini’ e dell’I.C. ‘Amedeo Maiuri’. Tuttavia, questa non è stata l’unica novità dell’edizione 2017.
Infatti, le ‘Giornate con Giancarlo’ a trentadue anni dalla sua morte, hanno visto una ‘tre giorni’ ricca di eventi e di incontri di grande valore etico e morale. Si è partiti, il 20 settembre, con una interessante tavola rotonda in diretta streaming presso la sala Giancarlo Siani de ‘Il Mattino’, che ha riunito rappresentanti apicali delle forze dell’Ordine
e delle Istituzioni sui temi della cittadinanza responsabile e dell’educazione alla legalità. A discutere di prospettive progettuali che rendano ‘gli studenti anticorpi della legalità’ sono
intervenuti Antonio De Jesu (questore di Napoli), Ubaldo Del Monaco (comandante provinciale dei Carabinieri), Isaia Sales (saggista e docente universitario), Lucia Fortini (Assessore all’istruzione Regione Campania), Luisa Franzese (Direttore dell’USR) Anna Maria Palmieri (assessore all’istruzione del Comune di Napoli) ed Aldo Zappalà (docente
dell’Università Suor Orsola Benincasa). Un dibattito arricchito dalle esperienze operative sul delicato tema della ‘prevenzione’ di Cesare Moreno (maestro distrada) e di Geppino Fiorenza (presidente del comitato scientifico Pol.i.s) che ha raccontato del progetto pilota di punti lettura per mamme e bambini.
Tutti i presenti hanno sottolineato l’esigenza di politiche scolastiche, che sappiano mettere al centro della propria progettualità obiettivi formativi di cittadinanza attiva e responsabile.
Un progetto- scuola che intenda istruire, ma anche sviluppare capacità critiche, che sappia sostenere gli adolescenti nella loro ricerca di valori per cui spendersi, riducendo l’elevato
tasso di abbandono e contrastando il fenomeno della dispersione scolastica: obiettivi ambiziosi e perseguibili solo in presenza di una rete interistituzionale forte e coesa.
Altro momento di grande impatto emotivo, è stato l’inaugurazione del totem espositore con immagini e video relativi alla storia di Siani e della sua auto Mehari, anch’essa in mostra
presso il Museo Pan, che di recente è arrivata fino al Parlamento Europeo, per raccontare l’impegno dell’associazione Pol.i.s. fondata da Paolo Siani e da sempre a fianco dei familiari
delle vittime innocenti di mafia.
Per l’occasione è stato presentato il filmato ‘Ricordando Giancarlo 32 anni dopo’ (a cura di Aldo Zappalà e Sergio Scoppetta) ed il video clip di Nando Misuraca ‘Mehari Verde’. Sono intervenuti, insieme al moderatore Francesco Pinto (Direttore della sede RAI di Napoli), Nino Daniele (Assessore alla cultura del Comune di Napoli), Tjuna Notarbartolo (Direttrice del Premio Elsa Morante per ragazzi) e Paolo Siani.
L’ultima giornata, quella del 23 settembre, è stata dedicata alla premiazione dei componimenti degli studenti, che si è tenuta presso l’IPM minorile, centro studi europei di Nisida, dove alla proiezione del film ‘La gatta Cenerentola’ è seguita la presentazione del video-clip ‘Puorteme llà fore’ di Lucariello e Riaz.
Le ‘Giornate con Giancarlo’ sono state quindi in linea con quella ‘rivoluzione culturale’ indicata dal fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, come presupposto irrinunciabile per
il contrasto alle mafie.
Gianpaola Costabile
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