Rimetti a noi i nostri debiti

di Annachiara Giordano
Nessuno scandalo o illecito finanziario. Si tratta semplicemente del titolo del primo film tutto italiano che il colosso dello streaming ha caricato lo scorso 4 maggio nel suo catalogo. Antonio Morabito dirige Claudio Santamaria e Marco Giallini in una Roma che potrebbe essere qualsiasi città italiana, vista il tema di fondo della pellicola. Regista italiano, attori italiani, ambientazione italiana, trama universale (o quasi).
Guido (Santamaria), perso l’ennesimo posto di lavoro, è sommerso dai debiti. L’unica soluzione è quella di lavorare per i suoi creditori. Si troverà ad affiancare, in una sorta di apprendistato, un recuperatore esperto e spietato, Franco (Giallini), ex debitore. I due si ritrovano a fare agli altri ciò che è stato fatto a loro, per usare parole dal sapore biblico che danno titolo al film.
La pellicola offre uno studio della società occidentale contemporanea in crisi. Verranno alla luce i debiti finanziari e soprattutto morali di una nazione in cui si passa più tempo a delegare agli altri il compito di sistemare la situazione del Paese che a fare ciò che è necessario.
È la prima volta che un film italiano vede la luce su Netflix e non nelle sale, anch’esse ormai in crisi. La forte ambientazione romana può far pensare a un insuccesso per la pellicola, a causa della mancanza di interesse del pubblico internazionale. Basti però pensare che la storia di fondo è, purtroppo, estremamente attuale e universale. Non si diceva infatti che tutto il mondo è paese?
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