Sprofonda la strada a piazza Leonardo
Aumenta il degrado tra parcheggio selvaggio e paletti rimossi
Seicentotrenta metri, tanto distano piazza Immacolata e piazza Leonardo. Zone centrali, ma oggi una periferia della periferia della città . Sui marciapiedi di piazza Immacolata le macchine parcheggiano ogni sera e, da qualche giorno, anche la mattina. Basterebbe un paletto all’ingresso dello scivolo per i disabili, trasformato in ingresso per le macchine, per impedirne l’accesso e per permettere invece il passaggio di sedie a rotelle e passeggini.
Ormai siamo rassegnati che entrino, corrano, sostino, i motorini. Percorriamo via Suarez, auto in doppia fila e occupazione di suolo pubblico e arriviamo a piazza Leonardo. Qui è un tuffo nel passato. Ci ritroviamo indietro di quarant’anni, forse cinquanta, quando le auto parcheggiavano sui marciapiedi. Poi, qualcuno di buon senso, impietosito dai pedoni, si inventò non i gilet ma i paletti gialli, e qualcosa cambiò. Anche a via Girolamo Santacroce qualcosa è cambiato, ma fino a qualche anno fa. Perché togli un paletto oggi e uno domani, sul marciapiede che da piazza Leonardo arriva fino al parco Pastore, i paletti sono saltati tutti e così le auto parcheggiano comode comode. Un passeggino non può passare? Pazienza, mamma o nonna e bimbo al seguito scendono dal marciapiede, percorrono qualche metro in strada (che è a scorrimento veloce) e poi risalgono, per poi riscendere dopo poco per un’altra macchina sul marciapiede. Quanto costa rimettere una decina di paletti? Le Istituzioni che fanno?
Dopo la voragine dei giorni scorsi, il morto non c’è scappato per un soffio, la strada e la piazza sono state riaperte. La mini-voragine vicino al povero giornalaio è aperta, ma recintata, e chi vuole utilizzare il marciapiede (illuso!), non deve salire e scendere, può solo passare sulla strada a scorrimento veloce. E veniamo ai processi sommari. Quando si è aperto il baratro, tutti hanno accusato, col passaparola, i lavori effettuati per il parcheggio sotterraneo in piazza, che pare sia stato bloccato definitivamente, e infatti il cantiere si è ridotto di dimensioni (ottima cosa). Al posto del cantiere indovinate cosa c’è? Auto, of course. Risponde così uno dei soci della cooperativa Celebrano, presieduta da Raffaele Mariniello, che gestisce il progetto del parcheggio in piazza Leonardo: “La provvisoria smobilitazione del cantiere non ha alcun nesso con le polemiche di questi giorni sugli sprofondamenti verificatisi nella piazza, accadimenti ancora oggetto di approfondite verifiche a mezzo di telecamera tra i tecnici del Comune in contraddittorio con la cooperativa ed altri potenziali responsabili.
Tale iniziativa, concordata da tempo fra la cooperativa e il Comune, rappresenta l’adeguamento alla sentenza del TAR del 19 dicembre. à evidente che la partita non è chiusa, come sostengono alcuni comitati aderenti a movimenti politici, per due motivi: c’è un iter giudiziario in itinere che richiede tempi lunghi, e poi alcuni esponenti politici hanno chiesto, ed ottenuto dalla Cooperativa, la realizzazione di un piano riservato al parcheggio pubblico». Insomma, ancora nessun colpevole, e soprattutto la cooperativa non ha abbandonato la partita. Aggiunge Gullo: «Continueremo nella nostra azione per la realizzazione del parcheggio che, grazie alle opere da effettuare, risolverà molti degli attuali problemi del sottosuolo, tipo le numerose cavità preesistenti all’inizio dei lavori, continuando nell’opera di fortificazione dello stesso come finora fatto con la realizzazione del nuovo sistema fognario». La conclusione è lapidaria: «La necessità di un parcheggio in piazza Leonardo (previsto nel piano regolatore) risponde alle esigenze di chi vi abita ed opera, a meno che non si voglia optare per il divieto di circolazione delle auto». Ciliegina sulla torta di questa periferia della periferia della città , è la chiusura, sul marciapiede di fronte alla mini-voragine a cielo aperto, dei gradini Cacciottoli. Perché? Quando si provvederà al loro ripristino?
Ugo Cundari
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