Vomero, guai a chi attraversa qui le strisce non ci sono
E’ da tempo che, in numerose aree del quartiere Vomero-Arenella, delle strisce pedonali zebrate si ha soltanto un lontano ricordo. Su tratti stradali anche molto pericolosi, le strisce sono talmente sbiadite da rendere difficile credere che siano mai esistite; su altri, invece, sono praticamente scomparse. Neanche a dirlo, le strisce fantasma, quanto i loro frammenti indistinti, si trovano su attraversamenti privi di semaforo.
Si parte da via Maurizio Piscicelli, a pochi passi dall’omonima scuola elementare, dove le strisce logorate dal tempo si confondono del tutto con l’asfalto sottostante. Non che la situazione a via Suarez o a via Giuseppe Orsi sia migliore, considerato che la segnaletica lì va a confondersi con le buche disseminate sulla strada. Spostandosi su via Tino di Camaino, i brandelli scoloriti delle strisce zebrate vengono, spesso e volentieri, coperte dal parcheggio selvaggio dei motorini. A piazza degli Artisti, poi, il delicato attraversamento pedonale è ormai una vasta distesa grigia. Proseguendo su via Luca Giordano, non si potrà fare a meno di notare come sul trafficatissimo incrocio con via Cimarosa, privo di semaforo, la presenza fantasma delle strisce sia completamente inutile.E’ curioso l’abbinamento delle briciole di segnali all’albero di luci natalizie nel cuore del Vomero. Chissà quante decadi saranno trascorse dall’ultima volta che si è provveduto al rifacimento della segnaletica di piazza Vanvitelli, di via Bernini e di piazza Cosimo Fanzago. Probabilmente le stesse che saranno passate da quando si è ripristinata quella – una volta – presente a via D’Annibale e a via San Gennaro ad Antignano. Potrebbe mai restare esclusa da questo impietoso elenco la zona Quattro Giornate? Su via Rossini si rischia praticamente ogni giorno di essere investiti, e la condizione delle strisce su via Cilea lascia non poco a desiderare. Che a Napoli i pedoni attraversino, in genere, un po’ dove capita è un fatto ormai noto. Comportamento che viene punito così raramente che, quando accade, la cosa assume addirittura una rilevanza mediatica. Come dimenticare, nel 2014, il cittadino multato a via Toledo per non aver attraversato sulle strisce, e che credeva di essere su Scherzi a Parte. Spesso, a Napoli, pare che un illecito con una risposta sanzionatoria praticamente nulla lo si ritenga automaticamente permesso. La spinta alla legalità parte sicuramente dal singolo cittadino; ma non dovrebbe rientrare tra gli obiettivi delle autorità la motivazione alla civilizzazione? Considerate le condizioni della segnaletica vomerese, e in genere partenopea, sembra che questa non rientri tra le loro priorità.
Chiara Pizi
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