Smart & Start in Italia sostegno alle start-up innovative
La Pubblica Amministrazione compie un’operazione totalmente paperless: la procedura di richiesta e concessione dei contributi avviene infatti esclusivamente on line. La prima versione dell’incentivo, destinato solo alle regioni del Sud, ha registrato un risultato superiore ad ogni previsione, con circa 370 imprese finanziate in un anno. Ora, con l’estensione all’intero Paese, ma con condizioni di maggior favore per i neo-imprenditori del Sud, la misura avrà sicuramente un impatto maggiore e contribuirà non solo a sviluppare l’innovazione ma anche a trattenere o riportare in Italia le migliori energie.
Il nuovo sistema di incentivi per le start-up innovative: un nuovo decreto ministeriale alla firma del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi riscrive le regole del sistema “Smart&Start” gestito da Invitalia.
Si tratta del regime di aiuti che prevede contributi alle nuove piccole imprese a sostegno dei programmi di investimento effettuati da nuove imprese digitali e/o a contenuto tecnologico del Mezzogiorno, che ora si estende anche alle start-up innovative del Centro-Nord.
Smart&Start: nuove regole
Più in particolare, oltre ai contributi a fondo perduto – che rimarranno per le Regioni a Obiettivo Convergenza (Campania, Puglia, Campania e Sicilia) – tra i finanziamenti Smart&Start verranno introdotte agevolazioni per le nuove imprese innovative anche del Centro-Nord, sotto forma di finanziamento a tasso zero. Tra le altre novità c’è anche l’innalzamento del limite di costo ammissibile del progetto, da un minimo di 100mila euro a un massimo di 1,5 milioni.
Risorse
Il fondo ha come scopo primario quello di incentivare la nascita di start-up innovative e prevede uno stanziamento di 260 mln di euro, dei quali una parte proveniente da risorse non utilizzate del fondo Smart&Start 2013, 50 milioni a valere sul PON Ricerca e Competitività e 100 milioni sul PON Sviluppo Imprenditoriale.
Finanziamenti Centro-Nord
Alle imprese del Centro-Nord vengono riservati 110 milioni di euro, dei quali 70 provenienti dal Fondo per la Crescita Sostenibile.
L’agevolazione si traduce in un finanziamento agevolato per otto anni a interessi zero, a copertura delle spese o dei costi ammissibili, fino ad un massimo del 70%. La percentuale sale all’80% se la start-up è formata esclusivamente da under 35 e/o donne, o se impieghi un ricercatore che da almeno tre anni si era trasferito all’estero.
Al fine di promuovere, su tutto il territorio nazionale, le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata, con decreto del Ministro dello sviluppo economico 24 settembre 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 264 del 13 novembre 2014, è stato riordinato il regime di aiuto denominato Smart&Start ,che è ora finalizzato a sostenere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative ed è applicabile sull’intero territorio nazionale.
Il nuovo intervento prevede l’agevolazione di programmi d’investimento e costi d’esercizio realizzati e sostenuti nell’ambito di piani d’impresa:
• caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, e/o
• mirati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, e/o
• finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.
I benefici per le start-up innovative sono rappresentati da un finanziamento agevolato senza interessi, nella forma della sovvenzione rimborsabile, e, per le sole imprese costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, da servizi di tutoraggio tecnico-gestionale.
Soggetto gestore dell’intervento è Invitalia S.p.a., alla quale sono pertanto affidati gli adempimenti tecnici e amministrativi riguardanti l’istruttoria delle domande, la concessione e l’erogazione delle agevolazioni e l’effettuazione di monitoraggi, ispezioni e controlli. Il Piano nazionale per il Sud tiene conto dell’avanzamento di tale confronto a livello europeo, disegna un percorso caratterizzato da elementi di innovazione e di cambiamento coerenti con la posizione espressa dall’Italia, sotto molti aspetti “anticipa”, a livello nazionale, alcuni degli elementi e “idee chiave” sui quali si sta concentrando il dibattito europeo e che costituiscono materia viva della consultazione in corso in Europa sulle indicazioni contenute nella Quinta Relazione sulla Coesione economica sociale e territoriale e sulla proposta di revisione del bilancio
dell’Unione Europea.
Questa volta i fondi sono differenziati NORD- SUD ………agiamo da soli senza farci depredare da altri!
Mariagrazia Vitelli – Commercialista
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