Casa della socialità, sarà la volta buona?

I residenti: “La aspettiamo da anni, finora siamo sempre stati delusi”
Avrebbe dovuto essere pronta per il mese di settembre ma la “Casa della socialità” del Vomero, si farà ancora attendere. La pausa estiva non ha giovato allo stato d’avanzamento del cantiere. Le maestranze hanno ripreso i lavori a fine agosto e di interventi da portare a termine ce ne sono ancora tanti. Tutta la parte impiantistica, e non è poco, deve essere ancora realizzata. In particolare i sistemi idraulici e quelli elettrici con la messa in sicurezza dell’intera rete. Nel frattempo si sono registrati anche i primi episodi vandalici. La facciata esterna dell’edificio che, all’angolo tra via Mezinger e via Francesco Verrotti, ospiterà il primo centro sociale dell’area collinare, è stata bersagliata dai writers che non si sono lasciati sfuggire l’occasione di rovinare il lavoro di ritinteggiatura degli esterni appena concluso. “Siamo in dirittura d’arrivo – ha commentato il presidente della V Municipalità Paolo De Luca – e riusciremo a restituire ai cittadini dopo vent’anni una struttura funzionale al servizio del territorio. Dispiace che qualche “artista” abbia pensato bene di lasciare già una sua prima firma sulla facciata che provvederemo subito a rimuovere”. Quello che era l’ex stazionamento dei filobus collinari e che poi è diventato cabina elettrica dell’Atan prima di piombare in uno stato di degrado ventennale in pratica, per ora, è una scatola vuota. Dal mese di febbraio 2018, data di inizio lavori, è stata completata solo la parte esterna scalinata compresa. Oltre alla parte strutturale, di cui abbiamo già parlato, resta da definire quella relativa alla gestione delle attività, al personale da impiegare e ai contenuti stessi che si intendono promuovere in questo luogo. Si è parlato infatti di un centro sociale rivolto alle esigenze del territorio, dei giovani, degli anziani. Un luogo dove presentare libri, fare spettacoli teatrali, ospitare eventi culturali, che sia anche una casa dei diritti. Progetto ambizioso che però deve essere coordinato e declinato in attività specifiche con una programmazione di ampio respiro. Il timore è che la cura di questi aspetti potrebbe allontanare ulteriormente la data di apertura al quartiere e alla città. Intanto l’attesa cresce e tra i residenti delle strade limitrofe si alternano scetticismo e speranza che finalmente si possa mettere la parola fine a una vicenda che dura da troppo tempo. “Speriamo sia la volta buona – dice Antonio che vive proprio a via Mezinger – perché in tutti questi anni questa palazzina è stata simbolo di degrado e lentezza burocratica”. E’ entusiasta invece Ornella giovane madre da poco venuta ad abitare a piazza Immacolata: “Sono contenta, non vedo l’ora che apra per portarci i miei due bimbi. Speriamo siano previste anche attività per i più piccoli in modo da aiutare noi madri, anzi approfitto di Vomero Magazine per portare la mia richiesta alla Municipalità”. Franco, che insieme a un gruppo di pensionati sosta nei giardinetti di piazza Immacolata è severo: “La aspettiamo da anni e finora siamo rimasti sempre delusi. Ci crederemo quando la vedremo aperta al pubblico. E speriamo si ricordino degli anziani che non hanno un posto dove vedersi, giocare a carte e stare un po’ insieme”. Infine Lucio che ricorda come “negli anni questo luogo è stato niente di più che una discarica e a volte dimora di fortuna di clochard e disperati. Un pugno nello stomaco in una zona come questa. Vederla rimessa in sesto mi fa ben sperare”. Sono trascorsi sette anni da quando l’edificio è stato dato alla Municipalità Vomero – Arenella. Nel dicembre 2015 il comune di Napoli, con la delibera di Giunta n. 874 ha stanziato 365mila euro , compresi gli oneri per la sicurezza, per realizzare la Casa della socialità. I lavori sono iniziati a febbraio 2018. E’ giunto il momento di aprire questo luogo alla fruizione dei cittadini. Senza dover attendere altro tempo.
Francesco Licastro
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