“Cosmonauta da appartamento” il mondo di Joe Barbieri
Con questo lavoro, uscito martedì 24 marzo, Joe Barbieri dimostra che è possibile trovare sfumature nuove usando la stessa tavolozza di sempre. Ci guida verso un diverso approccio alla musica e il cambiamento quasi non si nota, perché mantiene la sua solita attenzione ai dettagli e si circonda di artisti di spessore, come Luz Casal, Peppe Servillo, Hamilton de Holanda e La Shica. Nella prima traccia, Itaca, si avverte la ricerca di un punto di vista mai considerato prima. È il giusto prologo per l’avventura che questo disco offre. Segue un clima più spontaneo e meno ponderato a cui l’artista ci aveva abituato in passato. Addirittura, Barbieri riesce con una naturalezza a tratti disarmante a far convivere cuore e numeri (ne La matematica di un sentimento). Subaffitto è la traccia successiva. Un bolero scritto ad arte, che interrompe l’atmosfera portata dai brani iniziali e concede un attimo di pausa. Il quinto brano è anche il primo singolo, uscito venerdì 13 marzo: L’arte di meravigliarmi, leitmotiv di questo nuovo lavoro. Joe Barbieri più che suonare, sta giocando: riesce a divertirsi (e a divertire). Nel sentire il risultato, l’artista ha sì rischiato, ma ha vinto. Corde, fiati, percussioni e tastieresuonano in modo corale, spalleggiandosi a vicenda. Il testo rivela quel contrasto che sta alla base dell’intero progetto [vedo i limiti mutare, ballare, prendersi gioco di me] e che si scioglie dopo aver scommesso su se stesso [imparare daccapo la lezione del sorriso e l’arte di meravigliarmi]. Questo brano ha il sapore di una scalata e della soddisfazione di aver raggiunto la vetta. Facendo i conti è un tuffo nel passato, un omaggio alla musica italiana degli anni ’50, di cui l’artista è un sincero estimatore. In questaballad, Barbieri si muove con piena padronanza: è facile per lui toccare le corde dell’anima parlando di un amore finito troppo presto. Segue Nel bene e nel male: una melodia coinvolgente il cui testo è più profondo di quanto possa sembrare a un primo ascolto. È, infatti, un mantra a carattere quasi epicureo volto alla ricerca di un equilibrio interiore con il quale vivere la sfida della vita. Pare quasi la cura per ciò che viene dopo. Tu sai io so confessa una condizione di estrema fragilità nei confronti di ciò che può ferirci. Più che un brano sembra un monologo teatrale recitato con Peppe Servillo, la cui interpretazione si sposa a meraviglia con la scrittura di Barbieri. Cosmonauta da appartamento è l’ultima traccia, da nome al progetto e pare chiudere il cerchio. Suona come una fotografia dell’intero cammino affrontato: il testo dolce e giocoso, la sonorità calda e accogliente, un po’ come un ritorno a casa. Perché in quest’album succede proprio questo: Joe Barbieri ha fatto un viaggio e vuole farci sentire cosa ha visto. E, fidatevi, ne vale la pena. Il concerto previsto per mercoledì 20 maggio al teatro Acacia sarà l’occasione per ascoltarlo dal vivo.
Marco Sagliocchi
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