EDITORIALE. L’importanza di vivere un sogno
Che sia un amore, un’esperienza irripetibile oppure il desiderio di fare carriera non ha importanza. Ciò che conta è che nella vita si abbia un sogno in cui credere. Una situazione entusiasmante che ci dia una marcia in più in ogni cosa che facciamo, una spinta capace di travolgere e coinvolgere chiunque ci capiti davanti. Le persone che non hanno un sogno da realizzare, che non amano, che non vivono intensamente ogni singolo istante della loro vita, sono spente. Sono come batterie consumate. Provano a sopravvivere finché possono, poi si spengono definitivamente. Chi non ha sogni in cui credere rischia di deprimersi. Chi insegue o vive un sogno, invece, è padrone della sua vita, non si fa mettere i piedi in testa e vive con gioia ogni cosa, riuscendo a guardare il lato positivo anche nei momenti negativi. L’augurio che rivolgo a tutti i lettori di Vomero Magazine in occasione delle festività del Natale e dell’inizio dell’anno nuovo è che continuino ad inseguire i loro sogni oppure se già hanno realizzato il loro sogno (d’amore o di carriera) che riescano sempre ad avere la capacità di apprezzarlo. Salutiamo con grande piacere l’anno passato. Il 2015 è stato un anno triste per Napoli. È iniziato con la morte di Pino Daniele ed è finito con la morte di Luca De Filippo. Quest’ultimo aveva fatto suo il sogno del padre e cioè quello di “assegnare all’istituto “Filangieri” uno spazio in una località ridente su cui costruire un villaggio con abitazioni e botteghe dove i giovani, già avviati a mestieri e all’artigianato antico, possano abitare e lavorare, recuperando la speranza e la fiducia di una vita nuova che restituisca loro quella dignità cui hanno diritto”. Un desiderio, questo, espresso dall’allora senatore a vita Eduardo De Filippo, che si rivolse allo Stato affinché aiutasse i ragazzi rinchiusi nel carcere minorile dell’ex convento delle Cappuccinelle a Salita Pontecorvo. La richiesta di Eduardo fu inserita nell’interpellanza al Senato del 23 marzo 1982. A distanza di 33 anni, il “villaggio” non c’è e l’istituto Filangieri è un edificio inutilizzato e decrepito nelle mani del Comune di Napoli. Il sogno di Eduardo, però, era poi divenuto anche il sogno di Luca De Filippo, che proprio pochi giorni prima di andarsene a causa di un tumore fulminante, aveva chiesto alle istituzioni di darsi una mossa, di fare qualcosa per i giovani di Napoli. La speranza è che chi governerà Napoli e la Campania nei prossimi anni possa contribuire a realizzare i sogni dei Napoletani che hanno onorato, con le loro azioni, la città partenopea. Buon Natale e Felice anno nuovo a tutti.
Alessandro Migliaccio
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