Fontane senza cura, la storia si ripete
“La mattina di ieri nel quartiere Mercato vi è stato qualche disordine, stante il malumore suscitato nei popolani dal non essersi spazzate le vie da oltre tre giorni. Mucchi di immondizie furono fatte a guisa di trofei e sopra la bandiera tricolore mucchi di non piccola dimensione dinanzi al portone dell’eletto di quel quartiere, tanto da mettere costui in grave imbarazzo per veder come uscire di casa”. E’ quanto scriveva Alexandre Dumas, nel lontano 1860, in uno dei suoi scritti dedicati alla città di Napoli e precisamente nell’Indipendente, n. 77, anno II del 20 agosto nella rubrica “Cronaca e fatti diversi”. Già, perché pochi sanno che il noto scrittore francese si installa a Napoli dal 1860 al 1864. Durante la sua avventura napoletana, Dumas fonda una rivista chiamata l’Indipendente, depositata nella Biblioteca di Napoli e Roma, nella quale analizza e denuncia i problemi dell’Italia meridionale ma soprattutto quelli della città di Napoli, che lui aveva imparato ad amare. Nell’intento di denunciare le angherie e le malefatte che, per lunghi anni, il popolo napoletano aveva subìto, Alexandre Dumas utilizza i suo scritti come strumento al servizio della verità. Nell’Indipendente, quotidiano, vi ritroviamo fatti diversi, anche articoli in cui esplicita chiaramente le cause che hanno consentito l’instaurarsi della camorra che all’epoca veniva chiamata col nome di “brigantaggio”. Il quotidiano in appendice aveva altre pubblicazioni, sempre legate all’Italia meridionale ed in particolar modo a Napoli. In un estratto dell’opera “Cento anni di brigantaggio nelle province meridionali d’Italia” numerosi sono i fatti di cronaca che Alexandre Dumas denuncia. Ad esempio, cita il caso della fontana di S. Lucia che, “naturalmente”, scrive, non dava acqua. La fontana, nonostante non “promettesse” di dare acqua, come le altre d’altronde, era fornita di una meravigliosa “inferriata” a picche dorate. Il consiglio municipale, all’epoca, per tutelarla da eventuali furti, dispose la sorveglianza di “sentinelle”, affinché la notte non fosse derubata. E così fu, la notte non sarà derubata, bensì di giorno. Dumas, con tono grave di denuncia aperta e ironia sottile, cita, nell’opera suindicata, che d’altronde “la consegna era di impedire che la ferriata fosse rubata di notte, non di giorno”. L’episodio che Dumas riporta non sembra, purtroppo, molto lontano da oggi e la manutenzione delle fontane sembra esser divenuto un giallo da risolvere. Siamo nel 2016. Cosa è cambiato oggi dal 1860? Lo scorso maggio del 2014, vengono, finalmente, conclusi i lavori del parcheggio interrato in Piazza Muzii, nel quartiere Arenella. I lavori hanno reso più vivibile il quartiere collinare, restituito una piazza più pulita e bella anche grazie all’installazione di una fontana. Già nell’agosto 2015, però, la consulenza di un biologo è servita per accertarsi della presenza di alcuni ospiti, dei vermi, che albergavano indisturbati da tempo. Tutto sotto controllo, non risultano pericolosi, non emerge però siano stati ben accolti dai cittadini del quartiere. Così, ad oggi, come si evince dalle foto, oltre alla presenza di insetti, vi ritroviamo lattine, bottiglie di plastica, un vero immondezzaio insomma. Qualcuno avrà forse pensato meritassero almeno un involucro in cui potersi riparare. Continua quindi la scarsa manutenzione della fontana e lo stato di abbandono. Un concorso di colpe sicuramente, l’inciviltà dei cittadini ma anche un totale abbandono da parte di chi è chiamato a gestire gli spazi pubblici. Cosa resta della lezione dumasiana oggi? Un giornalismo militante che unisce lotta e denuncia? Un richiamo ai valori etici ai quali siamo divenuti sordi? Purtroppo, l’amara attualità dei suoi scritti.
ANTONELLA GUARINO
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