Il ritorno di “Game Over”
Piece teatrale firmata Torre-Savastano
Game Over di Federico Torre e Sergio Savastano, ritorna dopo il successo dello scorso inverno. «Il 4 e 5 novembre saremo allo ZTN a vico Bagnara, l’11 e 12 al Piccolo CTS di Caserta. Inoltre – spiega Torre – ci saranno altre date a Roma nel 2018.» La pièce, interpretata dal duo Savastano-Torre con la partecipazione di Bruno De Filippis e Gabriele Basile, tratta di due killer di una misteriosa organizzazione, alle prese con il loro ultimo “lavoro”; ma la sorpresa è dietro l’angolo e non tutto andrà come previsto.
Riuscitissimo pastiche, colpisce per la capacità di armonizzare narrative e generi opposti, se non inconciliabili; Savastano sostiene infatti che «l’idea è partita da Il Calapranzi di Harold Pinter, ma abbiamo strizzato l’occhio ad Hemingway e Tarantino, riuscendo così a mantenere alta la tensione fino all’ultimissima scena.».
La fortunata commistione tra linguaggi narrativi si estende ad altri media, come le serie TV (in cui entrambi i protagonisti hanno significative esperienze) o il videogioco d’autore, con atmosfere del tipo Heavy Rain, ma non solo. Anche la nostra storia, più o meno recente, viene “rivisitata”, come afferma Torre: «Abbiamo voluto porre l’attenzione sui tanti omicidi misteriosi avvenuti nel paese negli ultimi decenni.».
Se dal punto di vista del significato lo spettacolo si presenta in maniera intrigante, lo stesso si può dire da quello del significante.
La scena è volutamente scarna: gli spazi stretti e la quasi totale assenza di separazione tra l’azione e lo spettatore crea un’atmosfera decisamente claustrofobica.
La luce, più che disegnare, scolpisce con durezza i volti dei protagonisti, privandoli di ogni bagliore di umanità e trasformandoli in maschere spietate. Dal punto di vista della colonna sonora, i pochi brani concorrono a ricoprire il tutto con una patina nostalgica da film poliziesco d’antan.
Game Over nasce come opera teatrale, ma proprio in virtù della sua intrinseca intertestualità, guarda già più in là: gli autori svelano – quasi all’unisono – che la trasposizione filmica è in cantiere.
La partita è tutt’altro che finita.
Gabriele Basile
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