La processione un evento che risale al basso medioevo
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Con l’affacciarsi del tepore primaverile, si presenta la Pasqua dorata.
L’atteso evento promuove incontri sopiti dal letargo invernale e, quale festa di quartiere, si celebra la Pasqua vomerese con una sacra, popolare manifestazione. L’antico Borgo di Antignano accoglie l’apoteosi del rito religioso, sposato paradossalmente con quello pagano. La tradizione popolare, suffragata da ricerche storiche, fa risalire questo evento al Basso Medioevo, radicalizzato in età angioina, in seguito a quella barocca, giungendo in alternanze d’eventi e di forzate assenze, ai giorni nostri, allorchè, in periodi di divieti, la processione fu soppressa, per motivi di ordine pubblico e di viabilità (sic).
Dopo lustri di oblio, la mistica funzione, ha recentemente ripresa la tradizione, recuperando l’entusiastica partecipazione di popolo locale e dai diversi quartieri della città, della periferia e della provincia, avendo assunto nel tempo, una vasta popolarità. Il rito processionale è rimasto immutato, anche se si avviava ad accettare connotati diversi per ubicazioni strategiche, ed ovviamente per le generazioni susseguitesi per eredità, ma che, tuttavia, ne hanno tramandato costumi e vestizioni da protagonisti conduttori della sacra sceneggiata, insieme alle vecchie congreghe, sodalizi, associazioni laiche e religiose dai rispettivi labari, stendardi, baldacchini, bandiere, gonfaloni e vestimenti. La mattina di Pasqua, dalla Parrocchia di S.Maria della Libera di via Belvedere al Vomero Vecchio, , tra squilli di tromba e fanfara di banda musicale, si muove il corteo composto dalle statue della Madonna in gramaglie, dalla Maddalena e da S.Giovanni portati a spalla, inizia la funzione che, secondo gli storici, sin dal passato, il rito celebrativo del risveglio della natura, si rifà agli antichi Egizi, ai romani, per giungere all’era cristiana. Intanto, dalla Congrega del Soccorso all’Arenella, parte il corteo recante la statua di Gesù risorto, a grandezza naturale, anticamente scolpita da un tronco di legno di sorbo che, giunto in Case Puntellate, si nasconde, ed in un susseguirsi di interrogativi di Giovanni e della Maddalena che vanno alla sua ricerca, tra schermaglie e dinieghi, lo incontrano e vanno infine a rassicurare la Vergine d’averlo visto, sollecitandolo dunque, a comparire, dopo una spasmodica attesa. Avviene così il fatale incontro tra Gesù risorto e la Madonna il cui velo nero che indossa cade, tra tripudio di popolo, fuochi d’artificio e campane a festa, liberando stormo di bianche colombe sotto la sua veste candida, tra il compiacimento dei numerosi venditori ambulanti che offrono disparati e variegati prodotti di festa e di stagione. Segue la rituale processione tra le strade del quartiere, quando, chi ancora mantiene la tradizione, per omaggio al corteo, espone a finestre e balconi, drappi colorati e preziose coperte damascate. Il ritorno alle rispettive congreghe, delle statue, dei celebranti, dei portantini, dei confratelli e di sempre più sparuti fedeli, conclude questa tradizionale festa che caratterizza una usanza secolare di queste storiche contrade, con l’allettante prospettiva di un generoso, meritato pranzo di capretto, tortano, casatiello e pastiera.
Mimmo Piscopo
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