“La tentazione di essere esistito”
L’autore de “La tentazione di essere esistito” ci dice poco di sé, preferendo firmare quello che per lui è una sorta di testamento etico da lasciare ai figli con un nome di battaglia, K., espresso tributo allo smarrimento esistenziale che ritroviamo nella letteratura di Kafka.
Attraverso i versi delle sue poesie, che trattano molteplici temi … Amore, Storia, Figli, Esistenza… solo per citarne alcuni, ci mostra il senso che ha per lui la vita. Leggendo il libro si ha la sensazione di essere accompagnati, sospinti dal vento tra le acque del Mediterraneo, in un viaggio ideale tra anima, cuore e passione, nel quale si avverte un sapore agrodolce, che sembra scadere nella disperazione, ma solo in apparenza, perché il messaggio che il libro ci lascia, con un incessante fluire di pensieri in cui il lettore cosciente può trovare sé stesso, è una pacifica ribellione morale, che – secondo quanto affermato dallo stesso autore – allacciandosi idealmente a L’uomo in rivolta di Camus, vuole invitare gli uomini di buona volontà a farsi comunità, per migliorare insieme la realtà in cui viviamo, con un processo di rinnovamento sociale che parta dal basso.
Questa combinazione di filosofia e versi, che si presenta con una cifra stilistica davvero originale, ci sembra un esperimento ardito ma riuscito, per cui un plauso speciale va alle Edizioni Apeiron, la piccola ma combattiva Casa editrice napoletana, che in un panorama letterario che tende all’omologazione ha portato avanti un progetto letterario particolare, ma di qualità, soprattutto se si tiene conto che l’autore, in piena coerenza col suo pensiero, sostiene con il proprio libro le finalità sociali della Sanitansamble, l’orchestra giovanile da anni impegnata in favore dei ragazzi del quartiere Sanità di Napoli.
Quando si dice “una sinergia di buone volontà …”.
Daniela de Cicco
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