Niente caditoie per l’acqua piovana
Il fango blocca il deflusso: un flagello per strade, traffico e pedoni
Da via Gemito a via Scarlatti, ma l’elenco potrebbe essere lunghissimo, non c’è scampo per le acque piovane che scorrono ininterrottamente senza trovare una via di fuga: le caditoie, nate proprio per evitare che le strade della città vengano allagate, sono, infatti, ostruite da ghiaia, fango e ogni genere di detriti.
Il fenomeno colpisce strade fondamentali per la viabilità che, in caso di allagamento a seguito di un forte temporale, potrebbero provocare, come è già accaduto in passato, la totale paralisi del traffico.
La causa di questo grave fenomeno è riscontrabile nella scarsa, per non dire quasi inesistente, manutenzione dei condotti fognari, lasciati a sé stessi oramai da mesi. Tuttavia, almeno in questo caso, sembrerebbe trattarsi di un problema logistico e finanziario. A spiegarcelo è il consigliere comunale prof. Francesco Vernetti.
Consigliere, come mai non viene fatta un’adeguata manutenzione alle caditoie?
Prima di tutto tengo a precisare che, questa problematica non riguarda solo la V Municipalità. È fenomeno esteso a tutta la città ed è dovuto alla carenza di personale che possa occuparsi di queste mansioni. Volendo fare una stima veloce quasi l’80% del personale è in pensione. Ora a causa del dissesto economico, non è possibile fare nuove assunzioni per le figure lavorative di classe A e B (fognatori, spazzini e giardinieri). Questo comporta una grande difficoltà nel portare a termine la manutenzione delle caditoie.
Sono previste soluzioni al problema?
Attualmente non c’è ancora una vera è propria soluzione. Il problema potrebbe essere risolto affidandosi ad una ditta esterna ed economicamente forte. Non a caso si sta lavorando per chiudere accordi con la società ABC. L’intento è quello di affidare a quest’ultima tutta la gestione del “Ciclo integrato delle Acque”, così facendo non dovremmo più incorrere in questo genere di problemi.
Quanto tempo ci vorrà affinché vengano chiusi questi accordi?
La tempistica non si conosce, ma di certo ci vorrà ancora un po’ di tempo.
È possibile che i problemi elencati, possano ritardare o addirittura ostacolare il processo di deblattizzazione?
La deblattizzazione è affidata all’Asl, ragione per cui non dovrebbero verificarsi problemi. Forse solo in alcune Municipalità si procede più lentamente perché manca chi materialmente deve aprire i tombini, ma comunque tutto procede per il meglio.
Quindi la cronica assenza di fondi e il blocco del ricambio generazionale di determinati impieghi pubblici, ostacolano la ricerca di soluzioni adeguate. L’obiettivo sarebbe quello di ridurre prima possibile i sempre più frequenti allagamenti e di permettere il tempestivo intervento di deblattizzazione. Non vorremmo trovarci di fronte al paradosso di una disinfestazione poco efficace a causa dell’impossibilità di aprire i tombini.
Mirko Galante
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