Poliambulatorio: no al trasferimento
Sta suscitando vibrate proteste, tra i residenti di Vomero e Arenella, l’emanazione del piano regionale di riorganizzazione delle strutture ospedaliere nella città di Napoli. Con un decreto dello scorso 10 marzo, infatti, la Regione ha disposto l’annessione dell’Ospedale dell’Annunziata(fino ad ora facente parte dell’azienda ospedaliera Santobono-Pausillipon) alla Asl Napoli 1 centro che, al contempo, dovrà cedere due piani dell’edificio del distretto sanitario 27 di via Conte della Cerra all’Ospedale Santobono. In particolare passeranno al Santobono gli ultimi due piani del distretto vomerese, quelli in cui sono ubicate tutte le specialità ambulatoriali( tra le quali cardiologia, oculistica, dermatologia e ortopedia) e che rappresentano, per il territorio, un imprescindibile punto di riferimento di assistenza sanitaria pubblica. Si tratta, insomma, di un presidio medico che serve una vasta utenza ed in particolare le fasce più anziane della popolazione: la V Municipalità, giova ricordarlo, presenta infatti il maggior numero di over 65 dell’intera città di Napoli. Il distretto 27 non è nuovo, purtroppo, a tagli di servizi sanitari: in passato,infatti, era già stato soppresso il laboratorio di analisi al quale è sopravvissuto un punto prelievi particolarmente affollato negli ultimi giorni dell’anno, quando i laboratori privati non operano in convenzione. Di fronte alla paventata chiusura degli ambulatori si sono levate le proteste dei residenti, dei medici e di alcune associazioni di categoria, in particolare quelle dei pensionati. Raccolte di firme ed altre iniziative hanno caratterizzato la ferma opposizione al decreto della Regione che prevede il ridimensionamento del distretto sanitario del Vomero. “Nelle scorse settimane- ha detto Gabriele Peperoni segretario provinciale del Sumai- abbiamo presentato al Presidente Caldoro una corposa raccolta di firme a sostegno del mantenimento del poliambulatorio di via Conte della Cerra, chiedendo, al contempo, la sospensione del decreto. Piuttosto siamo favorevoli a delocalizzare il Santobono presso il nuovo Ospedale del Mare, creando al Vomero un grande ospedale di zona”. Anche le istituzioni del territorio, con in testa la V Municipalità, hanno mostrato profondo dissenso rispetto ai contenuti del decreto. Lo scorso 21 aprile il consiglio della V Municipalità, riunitosi in seduta straordinaria, ha chiesto all’Asl Napoli 1 centro di mantenere invariati i servizi di assistenza sanitaria offerti dal distretto di via Conte della Cerra. Al termine della seduta, affollata da tanti cittadini e rappresentanti di associazioni, il parlamentino di via Morghen ha anche demandato alla Regione l’emanazione di un decreto con il quale si assegni al distretto 27 un sito alternativo in cui svolgere l’attività poliambulatoriale. Il sito sembra essere già stato individuato nell’ex centro di formazione regionale di via Arenella. In attesa della nuova sede, il Consiglio della V Municipalità ha ribadito la ferma opposizione al trasferimento dei due piani all’Ospedale Santobono e allo spostamento di personale medico verso altri distretti sanitari. Sul mantenimento dei servizi di assistenza, nelle more di trovare una soluzione alternativa, si è espresso anche il direttore generale dell’Asl Napoli 1 centro, Ernesto Esposito “Nei giorni scorsi abbiamo inviato una lettera al Presidente Caldoro chiedendo la disponibilità di locali regionali sul territorio dove poter spostare le nostre attività. Pare ci siano già dei locali sui quali la Regione sta effettuando un piano di fattibilità e che non richiederebbero particolari lavori di ristrutturazione. Nel frattempo posso assicurare che l’erogazione di servizi sanitari, nei locali di Via Conte della Cerra, non subirà alcun ridimensionamento”. Anna Maria Minicucci, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Santobono-Pausillipon, invita a superare le polemiche e a considerare, piuttosto, il decreto della Regione come un’opportunità per il territorio “Nei due piani ceduti dal distretto, e in una struttura attigua al Palabimbo, collocheremo le attività ambulatoriali materno-infantili integrate, il day hospital e l’area di alta specializzazione che riguarda disabilità e malattie rare. Credo che tutto ciò possa trasformarsi in un’opportunità per il territorio, attraverso la creazione di percorsi integrati tra Ospedale e territorio. Vede, una visita ospedaliera nel reparto di neuropsichiatria infantile del Santobono richiede un secondo accesso presso il distretto sanitario il quale va a validare quanto fatto nella struttura ospedaliera. Questo è un classico esempio di integrazione tra Ospedale e territorio. Un’altra opportunità potrà scaturire dalla maggior accessibilità ai servizi per le fasce più deboli della popolazione, anziani e bambini. In tal senso si potrebbe prevedere un’apertura pomeridiana delle strutture per garantire alle famiglie una più larga fruibilità dei servizi. Il Santobono, insomma, è disponibile a lavorare di concerto con l’Asl per dar luogo a percorsi integrati che migliorino sempre di più la qualità del servizio offerto ai cittadini”.
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