L’intervista a Mario Coppeto: “Disagi inevitabili”
Contrario alla chiusura del Poliambulatorio anche il presidente della Quinta Municipalità, Mario Coppeto, che intervistiamo sull’argomento.
l decreto regionale di riorganizzazione della rete di assistenza materno-infantile prevede l’assegnazione all’Ospedale Santobono di due piani dell’ edificio del distretto 27 di via Conte della Cerra. Cosa ne pensa di questa decisione?
“Si tratta di una decisione che risolve i problemi evidenziati dall’Azienda di rilievo nazionale Santobono-Pausilipon ma che, inevitabilmente, ne crea degli altri.
E’ utile chiarire, in premessa, che la giunta regionale, ovvero il suo Presidente, con l’emanazione del decreto 28 ha sottratto l’ospedale Annunziata al polo pediatrico della città. Questo è un dato! Nell’ospedale Annunziata l’azienda pediatrica Santobono-Pausilipon ha investito importanti risorse, umane ed economiche, per attivare una struttura di riabilitazione all’avanguardia. Con un colpo di mannaia, senza che si sappia cosa si farà all’Annunziata, in termini di prestazioni sanitarie, si sottraggono spazi importanti ribaltando disagi sul territorio collinare. Se aggiungiamo che non c’è stata alcuna concertazione con il territorio ne con il distretto sanitario territoriale, si comprende che si è trattato di una scelta quanto meno discutibile. Aggiungiamo infine che l’apertura di qualche ambulatorio del futuro Ospedale del Mare,oggi “Ospedale dell’Alto Mare” (storia ancora da scrivere), suggerirebbe una discussione più attenta sull’utilizzo dell’intera rete ospedaliera”.
Alcuni ritengono che in tal modo verrà rafforzato il presidio ospedaliero per l’infanzia. Ma in che modo verranno garantiti i servizi medici essenziali per tutte le altre fasce di popolazione servite dal distretto?
“Sottratto il presidio ospedaliero Annunziata dal polo pediatrico, il Santobono ha necessità di spazi per assolvere a tutte le funzioni assistenziali e riabilitative. I piani sottratti al distretto avranno, credo, la finalità di garantire i livelli assistenziali pediatrici. Quello che non tratta il decreto, ed è il motivo per cui si è aperta una ferita nella popolazione del territorio collinare (soprattutto quella più anziana), è il modo in si riuscirà a garantire ogni funzione diagnostico-assistenziale per i 120.000 cittadini dell’Arenella e del Vomero. Il direttore del distretto 27 ed il direttore generale dell’Asl Napoli 1 centro, hanno fatto sapere di non essere in grado di soddisfare i bisogni assistenziali con la compressione degli spazi. Questo è il punto! Non si tratta di una rivendicazione immobiliare ma della necessità di godere di spazi utili a soddisfare i bisogni. La verità è che è in atto nella regione una lenta ed inesorabile operazione di smantellamento della sanità pubblica a favore del privato accreditato. E’ già successo con il ridimensionamento o la soppressione di altri distretti cittadini”.
Quali iniziative sono state intraprese a livello di V Municipalità rispetto al contenuto del decreto?
“Abbiamo dato ascolto a tutte le istanze del territorio. Abbiamo svolto quell’azione democratica che è mancata al Presidente della Regione. L’ascolto, avvenuto in un apposito consiglio municipale, alla presenza di numerosi cittadini, associazioni, lavoratori ed organizzazioni sindacali, ci ha consegnato la forte preoccupazione e il disagio per il venir meno di certezze assistenziali. La richiesta univoca è stata quella del ritiro del decreto. Il consiglio ha approvato un documento che invece tende a riaprire il dialogo tra le parti senza mortificare i cittadini e la complessità delle funzioni sanitarie; quelle pediatriche e quelle territoriali. In sintesi la richiesta della Municipalità è che vengano garantite tutte le attività diagnostiche, come ad esempio la mammografia in screening, e la complessità delle attività. Noi pensiamo che sia sbagliato tagliare o togliere funzioni. Al contrario pensiamo che bisogna rilanciare il ruolo dell’attività sanitaria territoriale per dare le giuste risposte soprattutto alla popolazione anziana che, nel territorio collinare, è preponderante. Siamo preoccupati all’idea che i cittadini del territorio collinare per ricevere una prestazione sanitaria e diagnostica debbano migrare in altra parte della città”.
C’è una proposta alternativa per evitare a tanti cittadini, soprattutto ai più anziani, lunghi spostamenti per sottoporsi a visite ambulatoriali?
“Siamo, come già detto, consapevoli delle complessità, anche se non condividiamo l’operazione di sottrarre l’ospedale Annunziata dal polo pediatrico. Ciò detto, abbiamo proposto al Presidente della Regione ed al sub-commissario alla sanità della Regione Campania di emanare un decreto aggiuntivo al numero 28 del 10 marzo scorso per trasferire al distretto sanitario 27 i locali, di proprietà della Regione, siti in via Arenella 10. Locali che un tempo erano utilizzati per la formazione professionale. I suddetti locali oggi sono occupati per ospitare un archivio. Tale funzione potrebbe tranquillamente essere espletata altrove. Chiediamo quindi un provvedimento di responsabilità che ponga al centro di ogni questione la tutela della la salute dei cittadini. Chiediamo che i predetti locali siano utilmente ristrutturati ed adeguati per ospitare la cittadella della salute della collina. Si tratta di una proposta seria per evitare il collasso assistenziale”.
Giuseppe Farese
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