SCUOLA VIVIANI: NASCE IL LABORATORIO MUSICALE LA MUSICA QUALE STRUMENTO DI UNIONE ED EDUCAZIONE
Stamattina all’Istituto comprensivo Viviani è stato inaugurato un laboratorio musicale alla presenza dell’assessore all’istruzione Annamaria Palmieri e del decano del quarto decanato Chiaia Posillipo della diocesi di Napoli Padre Carlo Ballicu.
L’evento ha avuto luogo nell’mbito della “Settimana nazionale della musica a scuola” grazie alla collaborazione tra l’associazione Popolart e la scuola Viviani.L’edizione 2018 è dedicata alla memoria di Josè Antonio Abreu che dedicò la sua vita alla lotta per l’inclusione e la
promozione sociale e per la diffusione dell’apprendimento della musica per tutti.
I ragazzi dell’istituto Viviani hanno cantato l’Inno di Mameli e la canzone “Siamo le note” diretti dal maestro Francesco Cocco, fondatore e presidente dell’associazione Popolart che ha regalato gli strumenti necessari alla nascita del laboratorio. La Dirigente della scuola Maria D’ambrosio ha dichiarato che è stato deciso di creare uno spazio musicale per consentire agli studenti di avere un approccio più diretto con la musica in quanto, in accordo con i genitori, si crede fortemente alla valenza educativa della stessa. Il maestro Cocco ha aggiunto:” la musica ha molteplici effetti benefici come aumentare l’autostima, formare la personalità, accrescere la creatività e migliorare le relazioni interpersonali condividendo un progetto comune”.
La realizzazione del laboratorio musicale ha rappresentato anche per il Comune motivo di soddisfazione, in quanto rientra nell’ambito dell’attuazione di un modello di scuola europea. A tal riguardo l’Assessore Palmieri ha aggiunto che il Comune di Napoli è sempre pronto a sostenere iniziative come queste in quanto da sempre ritiene essere relamente la musica linguaggio universale tra i popoli e come tale va sempre appoggiata ed aiutata. La docente Bernarda Papa, seconda collaboratrice ds ha affermato: “ad ispirare la creazione del laboratorio musicale l’attenzione verso ogni singolo alunno per favorire, anche attraverso luoghi simbolici e relazionali, la migliore attuazione dei processi di cooperazione e socializzazione”.
Claudia Prezioso
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