I sogni estivi dei napoletani
L’EDITORIALE di Alessandro Migliaccio
L’estate è finita. Tutti a casa, tutti a Napoli. All’immagine di spiagge paradisiache e luoghi in cui tutti sembra funzionare alla perfezione, i nostri occhi, in questi giorni, si sono dovuti abituare di nuovo a vedere la città con tutti i suoi disservizi e con tutte le cose che non vanno. Chi è rimasto in città, invece, ha potuto vivere sulla propria pelle la lunghissima attesa alle fermate degli autobus, la sporcizia in strada, i ritardi nelle corse della metropolitana ed un senso di trascuratezza generale. Però, Napoli è sempre bellissima. Se ti allontani un poco, poi puntualmente ti manca. E basta tornare a fare quattro passi sul lungomare, un giro al Vomero, prendere un caffè in centro oppure ammirare il panorama da Posillipo per fare pace con la città, per amarla nuovamente. L’aria di Napoli riempie il cuore più che i polmoni.
Napoli è la città più bella del mondo. All’alba o al tramonto, non c’è spiaggia paradisiaca o località estiva che regga il confronto con Partenope. Le emozioni che regala questa città le conoscono solo i napoletani che sono cresciuti e vivono Napoli e questo è un privilegio che andrebbe custodito gelosamente. E’ un peccato solo che noi napoletani non riusciamo a prenderci cura della nostra amata città, a ragionare in termini di vero turismo e preservare quei visitatori che ogni anno continuano a scegliere Napoli e se ne innamorano, tornando nei loro paesi a raccontare di quanto Napoli sia sottovalutata e di gran lunga più bella di tutto il resto dell’Italia. Se puntassimo le nostre fiches sul turismo si creerebbe un business di cui gioverebbe la città intera, con posti di lavoro e nuove opportunità per tutti, con una metropoli che funzionerebbe davvero, “a misura di turista”, appunto, e non più piena di difetti e disservizi. Ma perché chi è alla guida di questa città non arriva a capire o a mettere in atto un piano di vero rilancio del turismo? La soluzione a tanti problemi di sviluppo e rilancio di Napoli è sotto gli occhi eppure non viene sfruttata. E siamo ancora qui, come ogni anno, a leggere sui giornali di poveri stranieri che avevano scelto di vedere Napoli ed hanno rischiato di morire per uno scippo dimostrando la veridicità del detto “vedi Napoli e poi muori”. Basterebbe puntare sul turismo – e non solo sugli eventi – per creare una serie di condizioni in grado di migliorare la vivibilità, la sicurezza e lo sviluppo della città.
Ma perché non possiamo avere una metropolitana, che come accade a Roma, passa al massimo ogni tre-quattro minuti invece di ogni dieci-venti minuti a seconda del periodo dell’anno?
Ma perché le nostre strade devono essere piene di rifiuti e piene di pericolose buche e nessuno fa niente?
Ma perché De Laurentiis non compra qualche giocatore buono, dei “top players”, e consente al Napoli di fare il salto di qualità definitivo e giocarsi davvero lo scudetto?
Sveglia, l’estate è finita. Per i sogni da riposino in spiaggia sotto all’ombrellone, ripassare l’anno prossimo. Ora è tempo di vivere la realtà. E magari rimboccarsi le maniche facendo ognuno la propria parte per rendere Napoli una città che funziona meglio.
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