Alan De Luca: il volto di TeleGaribaldi, ma non solo
C’era una volta il cabaret… e c’è ancora anche grazie ad attori comici come Alan De Luca, autore di grande successo che dopo aver spopolato con TeleGaribaldi, in particolare nella seconda metà degli ’90, è oggi in cartellone al Trianon, proprio insieme a Lino D’Angiò, con lo spettacolo “Tutta colpa di Tele…Garibaldi”. Artista poliedrico inizia la sua carriera a radio Kiss Kiss e radio Marte.
Quanto sono state importanti per la sua carriera le prime esperienze alla radio?
Sono state esperienze fondamentali anche perché le mie grandi passioni, oltre al teatro, sono la radio e la musica. Io ho iniziato come Dj e la mia gavetta me la sono costruita come animatore turistico nei villaggi proprio perché riuscivo a fare più cose insieme.
Ci sono personaggi che ha imitato a cui è particolarmente legato?
Ho sempre ironizzato sui cantanti neomelodici. In particolare, possiamo ricordare tra le imitazioni più riuscite quella di Ciruzzo Tozzi, una fusione tra Umberto Tozzi e un cantante neomelodico.
Di solito i personaggi sono frutto della fantasia, ma ovviamente si rifanno a dei modelli che esistono realmente.
Il successo più importante?
Inutile nascondere che TeleGaribaldi mi ha cambiato la vita. Io e Lino D’Angiò abbiamo creato questo programma insieme e continuiamo ad esserci particolarmente legati. TeleGaribaldi ha sempre conciliato pubblico e critica, non è poco. La forza di quel programma era l’ironia che non risultava mai volgare.
Quanto è difficile fare il comico a Napoli senza cadere nel luogo comune?
Molti comici napoletani spesso cadono nello stereotipo perché questo, diciamo la verità, piace ad una certa fetta di pubblico. Io non amo molto questo tipo di comicità anche se non si può dire che ne sia completamente esente. Penso però che una cosa è “pizzicare” la realtà che ci circonda, altra è cadere sempre nello stesso luogo comune. Non faccio di tutta l’erba un fascio. Ci sono colleghi che stimo e che raccontano Napoli ironizzando, ma allo stesso tempo facendo cultura come Enzo Fischetti (volto noto di Made in Sud) e Amedeo Colella, scrittore col quale ho collaborato che scava nell’etimologia di parole e detti napoletani in maniera ironica e divertente, allo stesso tempo è anche istruttivo.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Il mio progetto più importante in questo momento è “Mal di palco”. Un libro che va letto in chiave comico-ironica, ma non solo.
Nel tempo è cambiato il modo di fare comicità. Qual è il suo giudizio sui nuovi mezzi di comunicazione come Youtube che vanno a discapito dei programmi di varietà sulle reti private?
I linguaggi sono differenti. Oggi è sempre più difficile lavorare nelle reti private perché hanno vincoli pubblicitari e leggi di audience. Il web è un canale indubbiamente alternativo e penso sia utile per dire le cose con maggiore libertà.
Riccardo Rubino
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