D.S.A. Diagnosi dettagliate che aiutano i docenti
Per una proficua gestione della tematica dei Disturbi Specifici di Apprendimento bisogna soffermarsi sulle diagnosi, primo ed importante strumento di riferimento degli insegnanti per poter supportare gli studenti dislessici. Ai docenti spetta il compito di individuare strategie didattiche-metodologiche calibrate sullo stile di apprendimento degli alunni. Cosa può favorire il lavoro dei docenti per comprendere le individuali esigenze di studio dei ragazzi D.S.A.? Sicuramente una diagnosi dettagliata e di facile decodifica, espressa in termini accessibili e comprensibili per chi non è addetto ai lavori. Le diagnosi devono prevedere sempre una valutazione delle abilità di lettura, scrittura e calcolo con test standardizzati per l’età di riferimento, compreso test di livello, funzionamento dei vari tipi di memoria (di lavoro e a lungo termine) e dell’attenzione. Non basta, quindi, che il clinico indichi solo la categoria nosografica senza il profilo di funzionamento. E’ proprio quel profilo, così tanto importante, che farà comprendere le caratteristiche individuali dell’alunno in modo che gli insegnanti predispongano i più idonei strumenti compensativi e misure dispensative indicati anche nella relazione dello specialista. Famiglie e docenti, purtroppo, in molteplici casi segnalano e lamentano di diagnosi che riportano dati parziali, non sufficienti per redigere un Piano Didattico Personalizzato che possa assecondare appieno le esigenze degli studenti dislessici. Di fronte a questo problema, i Dirigenti Scolastici potrebbero segnalare ai Direttori Generali delle ASL il disagio che la scuola vive in tali situazioni. Le istanze devono basarsi su un’apertura di dialogo e confronto sereno affinchè possa realizzarsi una pianificazione integrata degli interventi tra Scuola-Famiglia-ASL.. Le segnalazioni, pertanto, potrebbero funzionare da stimolo per le ASL della Campania che hanno difficoltà ad adeguarsi alla Delibera n.43 del 28/02/2014 della Regione Campania. La normativa ha predisposto un modello di certificazione a cui bisogna riferirsi, quale protocollo operativo condiviso ed efficace per mettere in condizione i docenti di operare al meglio e porre in prima linea e al “centro dell’interesse” i ragazzi!
TITTI GAETA
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