Intervista a Carlo Verna
Il Vomero, i giornali, le notizie
La pignoleria dei cittadini può essere una risorsa per migliorareLa maggiore diffusione di notizie negative, rispetto a quelle positive, è una storica problematica del nostro giornalismo e non risparmia nemmeno il quartiere Vomero. Così Carlo Verna, storico volto del Tgr Rai, oggi Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, oltre che inviato Rai nel mondo per seguire i più grandi eventi sportivi internazionali, ci racconta come la comunicazione possa esaltare e demolire sia personaggi famosi che città o addirittura quartieri. “Spesso si tratta di scelte editoriali o redazionali, su come trattare un argomento e come offrirlo al pubblico. Queste scelte possono essere condizionate anche dai gusti dei lettori”.
Sarebbe auspicabile vedere, sulle pagine dei giornali, più notizie positive sul Vomero?
“L’approccio è spesso quello di evidenziare le negatività perchè attirano l’attenzione e fanno scalpore, invece di far emergere, ad esempio, la vivibilità del quartiere dovuta anche alla pedonalizzazione che permette passeggiate distensive.
In questo contesto, però, il male fa ancora più notizia perché emerge in maniera dirompente come una stonatura rispetto alla percezione complessiva del quartiere.”
Quando la polemica non è fine a sé stessa, e si trasforma in critica, può, però, diventare una risorsa?
“Certo. La critica, se fatta nel modo giusto, è uno stimolo a migliorare. Ad esempio quella che può essere considerata, a volte, la pignoleria del vomerese, non è altro che la voglia di rendere il quartiere più rispettoso delle regole e quindi più vivibile. Bisogna evitare il benaltrismo, ovvero il far credere di non poter risolvere un problema perché ne esiste sempre un altro più grave, e agire con concretezza”.
È fondamentale che ci siano esempi positivi da seguire per ottenere questo miglioramento?
“Per comprendere l’importanza dell’emulazione, sia positiva che negativa, basta pensare ai pericoli della ‘Teoria delle finestre rotte’
ripresa dall’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani: ‘Se si rompe un vetro in una finestra di un edificio e non viene riparato, saranno presto rotti tutti gli altri’. Così, allo stesso tempo, un esempio virtuoso ne produrrà altri a catena. Quindi, per migliorare, è fondamentale tenere alta la guardia anche per i dettagli”.
La cultura può dare il suo contributo in questo senso?
“Al Vomero esistono numerosi luoghi che permettono l’arricchimento culturale della persona. Basti pensare al museo Duca di Martina, alla Certosa di San Martino o al Castel Sant’Elmo. Le risorse sono a disposizione di tutti, sta al cittadino avere la volontà e il desiderio di utilizzarle al meglio”.
Sono strumenti utili anche per riposizionare il quartiere tra le mete da visitare per i tanti turisti che stanno arrivando in città negli ultimi tempi.
“Il Vomero offre una valida alternativa al circuito tradizionale turistico, o almeno una integrazione. In collina si incontrano spesso persone positive che sanno fare accoglienza nel modo giusto. Se io fossi un imprenditore, in questo periodo, investirei proprio nel settore alberghiero, o comunque della ricettività turistica in genere, invece che nei tanti esercizi commerciali che pullulano in ogni angolo”.
Per seguire questa vocazione turistica potrebbero tornare utili i mezzi di trasporto, che dovrebbero essere il fiore all’occhiello del quartiere.
“Il Vomero è collegato al resto della città in maniera capillare. Si può arrivare un po’ ovunque senza utilizzare mezzi privati. Oggi, però, il trasporto sta, purtroppo, vivendo un momento estremamente delicato che ne impedisce il perfetto funzionamento e questo penalizza cittadini e turisti”.
Resta un quartiere ricco di attività e di vita.
“Nelle poche occasioni in cuiriesco ad uscire, resto spesso al Vomero per andare al cinema o ad un ristorante. Le alternative non mancano. E la ‘percezione’ che il quartiere ti offre è quella di vivere in un luogo tranquillo e sereno, ma anche comodo.
Al contrario, ad esempio, di Posillipo che ha altre qualità, ma è piuttosto isolato”.
La speranza è che a questa ‘percezione’ di serenità possa corrispondere una ‘realtà’ serena che, purtroppo, negli ultimi tempi, ha subito numerosi attacchi che hanno riempito le pagine dei giornali che, ci auguriamo, possano presto tornare a parlare di un quartiere servito, pulito, sicuro ed efficiente.
Giuseppe Porcelli
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