di Alessandro Migliaccio

Tantissime persone residenti al Vomero e all’Arenella hanno reso omaggio a Pino Daniele nei giorni dei funerali del cantautore partenopeo, prima a Roma e poi a Napoli, nonché nelle giornate in cui sono state esposte le sue ceneri all’interno del Maschio Angioino. Proprio al Vomero, nei giardinetti di via Ruoppolo, Pino Daniele suonava la sua chitarra e componeva i primi versi delle sue canzoni d’esordio, quand’era ancora un ragazzo. Proprio dove, nei giorni seguenti alla sua morte, alcuni ragazzi hanno intonato spontaneamente le sue canzoni, “armati” di chitarra. Il cantante, nato e cresciuto nel Centro storico di Napoli, infatti, da giovanissimo amava trascorrere le sue giornate in giro per le strade della città, cercando l’ispirazione non solo nella zona antica della città ma anche nell’area vomerese. Dal Vomero, nel giorno del suo funerale in piazza del Plebiscito, sono scesi con la funicolare tantissime persone, compreso molti ragazzi, anche giovanissimi, che seppure non hanno vissuto gli anni degli esordi e della consacrazione di Pino Daniele come artista, hanno sentito di dover portare il loro saluto ad un figlio di Napoli nelle cui canzoni si riconoscono almeno tre generazioni di napoletani. E proprio dal piazzale di San Martino al Vomero si ammira quel panorama che fa da sfondo alle canzoni di Pino Daniele che decantano Napoli e la sua bellezza, nei video dei fans postati su Youtube sulle sue canzoni come nel caso del successo più grande di Pino Daniele, “Napule è”. Nel 1979, non a caso, Pino Daniele rilasciava la sua prima intervista alla Rai proprio dal Vomero, scegliendo come location ideale lo svincolo della Tangenziale di via Cilea. Erano passati due anni dalla pubblicazione dell’album “Terra mia”. E Pino Daniele era già l’idolo dei napoletani.

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