La Notte per la Legalità “Evento da ripetere”
Il presidente della Quinta Municipalità analizza la serata che ha sostituito “Vomero notte” dopo i successi degli anni precedenti:
“Il bilancio è positivo, abbiamo coinvolto tanti giovani
e dato loro un messaggio positivo”
Presidente Coppeto, lo scorso 24 ottobre si è tenuta sul territorio della V Municipalità la “Notte per la legalità”. Come è scaturita la decisione di accantonare “Vomero Notte” per dar vita ad un evento dedicato al tema della legalità ?
“Prima di rispondere alla domanda mi lasci dire che l’episodio dell’accoltellamento dei due ragazzini avvenuto durante la manifestazione, fortunatamente risoltosi senza gravi conseguenze, dimostra con evidenza quanto ci sia bisogno di parlare di legalità ed affrontarla su tutti i piani, non solo su quello dell’ordine pubblico.“Vomero Notte” è stata una grande esperienza di partecipazione popolare che ha suscitato entusiasmi ed è stata assunta a modello per iniziative analoghe che si svolgono in altre parti della città. Ciò nonostante ci siamo resi conto che l’enorme afflusso di persone, nelle precedenti edizioni, ha creato problemi di gestione che ci hanno indotto a lavorare su un modello differente per meglio governare l’intera manifestazione. Il motivo principale è stato, però, la voglia di coniugare la capacità di coinvolgimento con la necessità di lanciare messaggi forti partendo da quello che riteniamo il tema emergente: la legalità. Abbiamo bisogno di parlare di legalità e di praticarla attraverso le forme più varie ed è per questo che, con lo straordinario contributo dell’Accademia delle Belle Arti, abbiamo deciso di promuovere i “segnali positivi” come forma di comunicazione non verbale. Il tutto attraverso la distribuzione di oltre ventimila palette, prodotte proprio da questa rivista, raffiguranti appunto i segnali positivi”.
Qual è, allora, il bilancio della manifestazione di quest’anno?
“Un bilancio sicuramente positivo se si tiene conto non solo della grande partecipazione di persone, ma anche della straordinaria offerta culturale e sociale. Le librerie affollate durante la presentazione di libri a tema, il cinema Vittoria pieno come un uovo per la presentazione del documentario sulla terra dei fuochi e decine di dibattiti che si sono svolti per strada ed in sede di associazioni su tematiche “calde” come il racket, l’usura, il bullismo ed il lavoro nero, dimostrano che parlare di legalità guardando in faccia ai problemi reali è una esigenza sentita che va declinata ed affrontata nelle sedi idonee. Anche la qualità degli spettacoli è stata di altissimo livello. Il concerto che si è svolto nella magica cornice del cortile della Certosa di San Martino dell’orchestra dei Clarinetti del Conservatorio di Napoli S. Pietro a Maiella, offerto dai circoli dell’intera città dei Lions e dall’ Azienda Vegezio, la musica colta di Corrado Paonessa in piazza Fuga,le decine di esibizioni di giovani studenti-musicisti delle scuole del territorio e le rappresentazione dei più piccoli delle scuole medie costituiscono l’elemento qualitativo di un lavoro che nasce da lontano e che ha visto il suo momento finale nella rappresentazione del 24 di ottobre. E’ giusto ricordare anche la presenza, durante la notte, di alcuni gazebo organizzati da scout laici e religiosi, che hanno raccolto materiali e cibo per gli alluvionati del Sannio. Questo è il lavoro di una comunità che si è messa al servizio del territorio e dell’intera città”.
In sette diverse piazze della Municipalità, si sono alternati dibattiti su temi connessi alla legalità e spazi dedicati alla musica e allo spettacolo. Che cosa è emerso da questi momenti di confronto e intrattenimento?
“La voglia di stare insieme! C’è un immenso bisogno di fare comunità, di uscire dalle proprie solitudini e di respingere ogni forma di sopraffazione. Le persone hanno bisogno di ritrovarsi non solo per trascorre momenti di svago, che pure non guasta, ma anche per riflettere, dibattere e sentirsi protagoniste di un territorio, di una città. Il messaggio di speranza e di incitamento lanciato dal Procuratore antimafia, Franco Roberti, durante la presentazione del libro dedicato alla tragedia di Annalisa Durante, la ragazza uccisa a Forcella, ha avuto la forza dirompente che attendevamo. Roberti ha invitato i cittadini ad occupare gli spazi dei clan ed io aggiungo che i cittadini, le associazioni, la scuola e l’intera comunità delle persone perbene, devono impossessarsi di tutti i luoghi attraverso la partecipazione civica, la presenza nei territori. Insomma più sociale, meno social, più impegno civile e meno isolamento. Questo è quello, per esempio, che hanno provato a fare le famiglie, l’Associazione Fenderico e gli studenti del liceo Pansini e dell’istituto Giustino Fortunato in piazza Quattro Giornate”.
Tante sono state le scuole del territorio che hanno aderito all’evento. Come hanno risposto i giovani all’iniziativa?
“Con una grande mobilitazione. Alcune scuole si sono organizzate all’interno dei luoghi dando vita a rappresentazioni musicali, teatrali e dibattiti; penso al Liceo Sannazaro, al Mazzini o piuttosto alla scuola Belvedere. Altre hanno organizzato performance nelle sette piazze coinvolte. Quando abbiamo deciso di coinvolgere le scuole volevamo proprio che fosse chiaro il messaggio; fare in modo che la comunità educante del territorio si ritrovasse per un incontro intergenerazionale. Questo è un tema a cui dovremmo prestare molta attenzione nel prossimo futuro. Ripartire dal dialogo interrotto tra le diverse generazioni. La ricchezza dello scambio come energia vitale. Ecco penso che noi dovremmo fare in modo che padri e figli si incontrino di più. Dalle scuole, a mio avviso, è emerso questo dato”.
Oltre alle scuole, anche le parrocchie, i cinema e le librerie del quartiere hanno partecipato attivamente alla manifestazione. La Notte per la legalità può essere l’inizio di una più intensa collaborazione tra la Municipalità e le diverse realtà del territorio sul tema della legalità?
“E’ esattamente quello che ci proponiamo di fare anche se non siamo all’anno zero. Le parrocchie e le associazioni svolgono un lavoro straordinario che fa da argine ai fenomeni di devianza ed al tempo stesso contribuisce a formare la classe dirigente del futuro. La presenza del Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, all’incontro interdecanale promosso da don Massimo Ghezzi che si è svolto proprio nella giornata per la Legalità nella chiesa di S. Gennaro al Vomero, dimostra la grande sensibilità della Chiesa nel mettersi affianco alle istituzioni per affermare i principi ed i valori della legalità. Sono stato molto contento che la parrocchia abbia voluto che Davide Estate, Presidente dell’associazione antiracket della Municipalità intitolata a Maurizio Estate, portasse un saluto al Vescovo di Napoli per incoraggiare i giovani e gli imprenditori ad intervenire contro ogni abuso e malversazione nei confronti delle imprese del territorio”.
Alla base della manifestazione vi era, certamente, la volontà di favorire il rilancio dell’impegno civile e il rispetto delle regole. Da quali comportamenti quotidiani si deve ripartire per risvegliare l’educazione civica e lo spirito legalitario?
“Abbiamo voluto, attraverso la divulgazione dei “Segnali Positivi”, lanciare un messaggio di speranza. Certo non basta sorridere, piuttosto che leggere, per risolvere le complessità del mondo dell’illegalità, ma si può partire da questi messaggi per richiamare quel disagio diffuso e tramutarlo in forza propositiva. Se l’associazione del centro commerciale naturale di Vomero e Arenella, con Enzo Perrotta, sente il bisogno di interrogarsi sul fenomeno dell’usura, vuol dire che quel tema è cosa vera e che tutti gli attori addetti al contrasto del fenomeno si devono ritrovare in un rinnovato fronte comune per debellare l’odiosa pratica. Se l’associazione Agape del Rione Alto mobilità una comunità residenziale che vuole uscire dall’isolamento territoriale per affermare il principio di protagonismo sociale, allora vuol dire che i segnali positivi per contrastare solitudini che rischiano di sfociare nelle devianze sono quelli che la comunità istituzionale deve accogliere per aumentare lo spazio del protagonismo sociale”.
Per chiudere. In un’epoca in cui tanto si discute e si scrive sul tema della legalità ,quale può essere il valore aggiunto di un evento come la “Notte per la legalità”?
“L’ho detto e lo ripeto, una notte non basta come non ne bastano 10, 100 o 1000! Quello che emerso, anche nella drammaticità di alcuni sgradevoli episodi, è la volontà di essere comunità che lavora per il proprio e per l’altrui bene. Mettere insieme forze sociali, dell’ordine, di polizia locale, dei servizi comunali, Croce Rossa, Protezione civile, Aziende di trasporto, di igiene urbano, associazionismo diffuso, artisti, organizzatori, istituzioni prestigiose come Accademia delle Belle Arti e Conservatorio di Napoli, il consiglio e la giunta della municipalità, gli uffici municipali e comunali, gli assessorati coinvolti ed il Sindaco in prima persona, per garantire la riuscita di un evento come quello appena trascorso, è un potenziale straordinario che può muovere il mondo. Queste forze, che ringrazio con tutta la passione che può contenere la parola ringraziamento, rappresentano l’argine decisivo nel contrasto all’illegalità e alla criminalità, rappresentano la forza vitale attraverso la quale possiamo sentirci al riparo come comunità nonostante quei pochi e piccoli uomini che fanno, ahimè, rumore ma che non sono proprio “niente”
GIUSEPPE FARESE
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