Manifesti abusivi al Vomero. È scemo chi rispetta le regole?
C’era una volta. Così iniziano le favole. C’era una volta una squadra di operai del Comune di Napoli che provvedeva a rimuovere tutti i manifesti affissi illegalmente in città oppure a coprirli con delle strisce recanti il logo del Comune e una scritta che ne indicava che erano coperti perché abusivi. C’era una volta la Elpis, società che per conto del Comune monitorava le strade della città a caccia di pubblicità e manifesti affissi fuori dai cartelloni previsti dal Comune e senza le necessarie autorizzazioni. Oggi, invece, chiunque debba pubblicizzare un evento oppure una manifestazione oppure semplicemente degli annunci, prende la colla o lo scotch ed appone il proprio volantino o manifesto sui muri della città oppure su altri arredi urbani quali telefoni pubblici, cassette dell’Enel e della Telecom e pali dell’illuminazione pubblica. Ne è una testimonianza il Vomero che in queste settimane è pieno zeppo di manifesti illegali, anche di eventi patrocinati dallo stesso Comune di Napoli.
Eppure non si vede nessuna striscia che copre le pubblicità abusive né si vedono operai che cercano di rimuovere questi manifesti illegali. Niente. Cosa dobbiamo pensare: che è scemo chi rispetta le regole e paga il Comune per affiggere manifesti negli spazi consentiti? La pratica dell’illegalità, in tal senso, è ormai divenuta normalità, in spregio di chi, invece, continua a rispettare le norme ed in barba ai mancati guadagni del Comune per l’affissione di manifesti negli spazi consentiti. Eh già, perché, se da un lato i muri della città (specialmente del Vomero) sono pieni di manifesti affissi in maniera illegale, ovviamente gli spazi previsti dal Comune per le pubblicità sono vuoti oppure sono pieni di manifesti ormai vecchi e scaduti. Basti notare che sono ancora presenti manifesti di eventi culturali o spettacoli teatrali ormai terminati da molto tempo. Basterebbe far funzionare di nuovo quella squadra di operai che un tempo girava per la città a rimuovere o coprire i manifesti abusivi. Oppure il Comune potrebbe decidere di non concedere più il patrocinio ad eventi i cui organizzatori, puntualmente, provvedono ad invadere le strade di manifesti abusivi anziché acquistare gli spazi comunali per farsi pubblicità legalmente. Non fosse altro perché le favole, di solito, prevedono un lieto fine.
Alessandro Migliaccio
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