Movida: tra inciviltà e divertimento
Quando i quarantenni-cinquantenni vanno a nanna cominciano le notti vomeresi a tassi alcolici più alti, bar che si trasformano in discoteche, gruppi di ragazzini che violano ogni centimetro delle isole pedonali e qualche volta, come pochi giorni fa dalle parti del McDonald’s di via Merliani, mettono mano alle pistole. Che fare? «A via Aniello Falcone la sera il caos è totale» dice Gennaro Esposito, presidente del Comitato per la Quiete pubblica e la Vivibilità cittadina. «Anche se la presenza dei vigili urbani è aumentata non abbiamo avuto dei grossi riscontri. Il problema è strutturale. Ci vorrebbe un’azione esemplare». Esposito invoca la chiusura dei locali, cita alcune normative in base alle quali il Questore può farlo in tempi brevi, brevissimi per questione di ordine pubblico. Quindici giorni di chiusura e poi si vedranno i risultati. Ma che responsabilità può mai avere un gestore di locale se i ragazzi parcheggiano in seconda e terza fila, se urlano, se lasciano per strada le bottiglie di vetro, se insomma danno sfogo alla loro massima capacità di inciviltà? «La colpa degli esercenti dei bar è quella di attirare una quantità di persone spropositata che non riescono neanche a gestire. Il locale in questione può essere chiuso anche non per colpa, basta che vi siano ragioni di tutela e sicurezza pubbliche. A Milano già succede, perché a Napoli non si possono applicare le norme?». C’è un argomento in più che mette sul tavolo Esposito: “I residenti della zona hanno paura a denunciare. Perché? Non è difficile immaginare la risposta”. Poco più di una settimana fa un custode è stato picchiato per essersi opposto all’accesso in un parco privato, da parte di alcuni giovani che non trovavano parcheggio e pretendevano di sostare negli spazi privati. A confermare che la situazione può degenerare in qualsiasi momento è Walter Schmitt, presidente della nuova costola della collinare di Confcommercio. “Abbiamo presentato al Comune alcune nostre proposte, mettendo su carta i problemi più gravi, e non solo, del nostro quartiere». Al di là di una presenza più diffusa di forze dell’ordine, per Schmitt bisogna partire dal basso, da piccoli gesti e da azioni non eclatanti, ma in grado di comunicare una visione diversa della soluzione dei problemi e delle potenzialità del territorio. “Prima viene la sicurezza, poi abbiamo avanzato idee di piccolo calibro, ma molto significative. Più cestini e maggiore attenzione al verde e ai parchi per bambini”. Di esempi da fare ce ne sono tanti. Piazza Immacolata che diventa, a partire dal pomeriggio, un parcheggio a cielo aperto per motorini che sfrecciano a tutta velocità, mentre qualche bambino prova a salire sull’altalena vandalizzata. I giardinetti di via Ruoppolo che rischiano l’orario ridotto, se non la chiusura, a partire da questa estate. Servono nuove regole? “Norme per salvaguardare l’incolumità dei cittadini ce ne sono, sono anche tante, perché non applicarle anche per la movida, che sia solo chiassosa o che arrivi a possibili tragedie come quella sfiorata di recente?”. Poi Schmitt si domanda: “perché le imprese di via Aniello Falcone non si riuniscono in un’associazione per fare il bene della città e di loro stessi? Converrebbe anche a loro stabilire le regole, farle rispettare e dare un’idea di gestori e proprietari di bar che sono per la legalità”. In questa difficile situazione il capitano Gaetano Frattini, alla guida della Polizia Municipale del Vomero, dice: “siamo sempre in contatto con i comitati e con i cittadini per intervenire. A via Aniello Falcone abbiamo disposto una presenza anche notturna di agenti in auto per presidiare il territorio, in particolare nelle serate di giovedì e venerdì, che sono quelle più a rischio. Ma controlliamo sia se la movida si sposta di luogo, sia se cambia orario o giorno, per poter sempre garantire la sicurezza”. Non c’è solo piazza Vanvitelli tra le zone più controllate oltre via Aniello Falcone. “Con agenti in moto presidiamo, con dei turni, altre zone a rischio per la movida, come via Merliani e, oggi, anche viale Michelangelo. Cerchiamo di ottimizzare le risorse a disposizione per far rispettare le norme vigenti”
Ugo Cundari
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